IVA PRIMA CASA: a quanto corrisponde l’aliquota e quali sono i requisisti necessari per usufruirne

iva prima casa

Stai per comprare la tua prima casa e vorresti sapere di quali agevolazioni fiscali puoi usufruire?

Devi sapere che l’acquisto della prima casa ti dà diritto, innanzitutto, a una riduzione dell’Iva.

Vediamo nei dettagli di che cosa si tratta, a quanto corrisponde l’aliquota e quali sono i requisiti necessari per ottenerla.

Stai per compiere un passo decisivo per la tua vita ed è molto importante non farti cogliere impreparato! Il primo passo per farlo è conoscere i tuoi diritti.

Che cosa si intende per IVA sulla casa

Per l’acquisto della prima casa sono previste delle agevolazioni di natura fiscale.

Una di queste riguarda l’imposta di registro e in particolare una riduzione dell’aliquota al 3%, poi abbiamo l’imposta catastale fissa a 168 euro e, infine, una riduzione sull’Iva prima casa.

L’aliquota ordinaria scende dal 22% al 4% per questo beneficio definito anche Iva agevolata prima casa.

Quando l’IVA è al 4%

Si ha il diritto della riduzione dell’Iva dal 21% (percentuale dell’Iva ordinaria) al 4% quando si acquista la prima casa, cioè un’unità immobiliare da destinare ad abitazione principale.

Si tratta di vere e proprie agevolazioni prima casa.

Vediamo meglio!

 

Si tratta di una specifica agevolazione di cui può beneficiare chi compie l’importantissimo e decisivo passo di acquistare la prima abitazione, ragion per cui questo tipo di riduzione fiscale è anche detta Iva acquisto prima casa.

Per ottenere l’Iva prima casa è evidente che il primo requisito essenziale sia l’acquisto della prima casa, ma oltre a ciò è necessario possedere anche altri requisiti, sia di carattere oggettivo che di carattere soggettivo.

Iniziamo a passare in rassegna i requisiti oggettivi che devi avere se vuoi usufruire di questo beneficio.

Prima di tutto, la casa da acquistare non deve essere un immobile di lusso.

Le caratteristiche di lusso di un’abitazione sono indicate in maniera dettagliata nel decreto 2 dell’agosto 1969 e, per farti un esempio più concreto, possono essere rappresentate dalla presenza di una piscina di almeno 80 metri quadri di superficie o da campi da tennis con sottofondo drenato di superficie non inferiore ai 650 metri quadri.

Inoltre, è obbligatorio dichiarare di «non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le agevolazioni di cui al presente».

L’aliquota Iva agevolata ridotta al 4% può essere applicata anche nell’eventualità di un trasferimento di un fabbricato rurale o una porzione dello stesso purché sia adatto a essere utilizzato come abitazione (utilizzo residenziale) e non si tratti di semplici pertinenze di un terreno agricolo, secondo quanto stabilito dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate 38/2005.

Altro caso in cui si può godere di questo beneficio di riduzione dell’Iva al 4% è l’ipotesi di trasferimento che riguarda un’unità immobiliare in corso di costruzione.

Anche in questo caso è chiaro che l’immobile in questione non deve avere caratteristiche che lo determinano come immobile di lusso.

Infine, aliquota Iva prima casa al 4% anche quando si acquistano due appartamenti vicini destinati a costituire un’unica unità abitativa, a patto che la casa – in seguito all’accorpamento degli immobili – rimanga comunque non di lusso.

Chiariti i requisiti di natura oggettiva, possiamo a quelli soggettivi. In primo luogo, è necessario avere la residenza: l’immobile che diventerà la prima casa deve trovarsi nel comune di residenza dell’acquirente o, in alternativa, egli avrà l’obbligo di stabilirla lì entro 18 mesi dall’acquisto dell’unità immobiliare prima casa.

Un altro caso può essere rappresentato dall’acquisto di un appartamento da adibire ad abitazione principale da parte di un coniuge che si trova in regime di comunione di beni.

Questo fa sì che l’agevolazione Iva prima casa completi nella misura del 50% qualora l’altro coniuge non sia in possesso dei requisiti necessari per l’ottenimento dell’agevolazione fiscale.

Tale eventualità si concretizza, per esempio, quando uno dei due coniugi abbia comprato una casa prima del matrimonio avvalendosi già di questo tipo di beneficio fiscale.

Quindi, se consideriamo l’ipotesi in cui uno dei due coniugi (siamo sempre nel regime di comunione dei beni) possegga i requisiti soggettivi per godere dell’Iva prima casa al 4%, questa aliquota sarà applicata solo nella misura del 50%, cioè limitatamente alla quota acquistata dal coniuge in possesso dei requisiti richiesti per avvalersi dell’agevolazione fiscale sulla prima casa.

L’aliquota Iva ridotta al 4% sussiste anche quando c’è una situazione di comproprietà con soggetti diversi dal coniuge.

Anche l’acquirente o i coniugi hanno diritto all’agevolazione se sono titolari del diritto di nuda proprietà su un’altra abitazione situata nello stesso comune in cui si trova l’immobile acquistato.

Quando invece c’è un acquisto ripetuto di quote dello stesso immobile, l’Iva al 4% viene applicata ugualmente, purché siano comunque presenti gli altri requisiti oggettivi e soggettivi di cui abbiamo parlato.

Infine, l’agevolazione fiscale Iva prima casa spetta anche se il bene immobiliare viene acquistato da un minore non emancipati o da altri incapaci, cioè interdetti o inabilitati, a patto che siano sempre presenti tutti gli altri requisiti necessari di cui abbiamo discusso fino ad ora.

Prima di procedere per raccogliere tutte le informazioni utili ed evitare di sperperare denaro ti consigliamo la lettura di questo articolo: Abitazione principale e prima casa: quali sono le differenze!

Iva ristrutturazione prima casa

L’iva agevolata con aliquota al 4% non riguarda solo l’acquisto della prima casa, ma anche la ristrutturazione dell’unità immobiliare adibita a prima casa.

Le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate hanno previsto che va applicata solo per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, purché realizzati nell’ambito di contratti di appalto o di opera di servizi diretti al superamento o all’eliminazione di barriere architettoniche per qualunque tipologia di immobili e comprensivi anche di eventuali beni, materie prime e prodotti finiti e semilavorati.

Un altro beneficio è quello della riduzione dell’Iva dal 22% (Iva ordinaria) al 10% e a determinare il diritto di goderne sono anche lo status del proprietario, la tipologia di interventi di ristrutturazione e la destinazione d’uso dell’unità immobiliare.

La Legge di Bilancio 2018 ha applicato un’aliquota del 10% agli interventi che riguardano il recupero del patrimonio edilizio su beni significativi autonomamente individuabili e separati funzionalmente dal manufatto principale.

A questo proposito ti consigliamo la nostra guida dettagliata: Detrazioni fiscali ristrutturazioni 2019! La Guida Completa!

Consigli sulla prima casa

Come avrai capito da questo articolo l’acquisto prima casa comporta una serie di agevolazioni che non devono essere sottovalutate.

Pertanto ti consigliamo di informarti come si deve! Noi a riguardo ti consigliamo la lettura di alcuni articoli:

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