Contratto di Locazione ad Uso Abitativo: Modello, Cedolare Secca e Durata

Contratto di locazione ad uso abitativo

Quando si ha un immobile che si vuole affittare è necessario essere ben informati.

Informarsi sul contratto di locazione ad uso abitativo è il primo passo da fare.

In questa guida troverai tutte le informazioni necessarie.

INIZIAMO!

Che cos’è un contratto ad uso abitativo

Il contratto di locazione ad uso abitativo è un accordo scritto che viene stipulato tra due parti (locatore e conduttore) riguardo la locazione di un immobile che potrà essere utilizzato esclusivamente ad uso abitativo.

Esistono diversi contratti di questo tipo, che si distinguono soprattutto in base alla durata del contratto di locazione ad uso abitativo e alle relative caratteristiche.

Tipi di contratto di locazione ad uso abitativo esistono?

Le tipologie di contratto d’affitto che rientrano nella locazione ad uso abitativo sono varie:

1. Contratto di locazione ad uso abitativo 4 4: questo tipo di contratto è detto anche ordinario o contratto di locazione ad uso abitativo a canone libero. Le parti possono definire in totale libertà il prezzo che l’inquilino deve corrispondere al locatore per il canone d’affitto. Per quanto riguarda la durata, c’è il vincolo della durata minima di 4 anni. Naturalmente le parti possono concordare anche una durata maggiore e dopo 4 anni il locatore comunque ha anche la possibilità di prevedere una disdetta del contratto di locazione ad uso abitativo che può essere fatta per vari motivi, come per esempio l’utilizzazione dell’immobile per sé o per i familiari, la vendita dell’abitazione o la necessità di apportare dei lavori radicali all’edificio. Informazioni aggiuntive su questa tipologia di contratto puoi trovarle in questa guida.

2. Contratto di locazione a canone concordato:  il canone concordato si può definire anche come più basso rispetto a quello di mercato. Infatti in questo contratto di affitto della durata di 3 anni + 2 l’importo del canone da pagare viene calcolato in base agli accordi definiti tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini. Il calcolo avviene sulla base di specifiche tabelle definite tenendo conto dei parametri che caratterizzano l’immobile. Il tutto prevede anche delle agevolazioni fiscali. Infatti il proprietario può usufruire anche di una riduzione del 30% del canone sui cui pagherà l’Irpef e in più potrà beneficiare di un’ulteriore detrazione del 5%. Puoi trovare tutte le informazioni sul contratto di locazione concordato in questa guida: Contratto a Canone Concordato: Quanto Conviene e Come Funziona! Fac Simile!

3. Contratto di locazione ad uso abitativo di natura transitoria: è quello riservato ad un contratto di locazione di immobile ad uso abitativo specialmente per gli studenti. Prevede una durata da 6 a 36 mesi e può essere sottoscritto anche da gruppi di studenti universitari che hanno la necessità di studiare fuori sede.

4. Contratto di comodato d’uso: questo è un tipo di contratto gratuito ad uso abitativo. Il proprietario di un immobile consegna l’abitazione ad un’altra persona, in modo che quest’ultima se ne possa servire per un tempo e per un uso determinato. Alla scadenza del tempo pattuito ha l’obbligo di restituire l’immobile. Può anche accadere che in questo tipo di contratto non si stabilisca un termine di scadenza. In questo caso il comodatario è tenuto a restituire l’immobile, quando il comodante lo richiede. Puoi approfondire tramite questa guida.

Contratto locazione ad uso abitativo: cedolare secca come funziona

Il contratto di locazione ad uso abitativo con cedolare secca è un’ottima opportunità per coloro che vogliono risparmiare quando è il momento di stipulare un contratto d’affitto.

Per risparmiare ha facoltà di scegliere l’opzione della cedolare secca.

Si tratta di un regime fiscale agevolato, che permette di sostituire il pagamento delle imposte dovute, ritrovandosi di fatto a pagare molto di meno.

Questa opzione è scelta da molti proprietari di immobili che concedono la casa in locazione ad uso abitativo, perché la formula della cedolare secca si rivela piuttosto vantaggiosa.

Con la cedolare secca si sostituiscono l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali per la parte che deriva dal reddito dell’immobile.

Inoltre, scegliendo questo regime facoltativo, non dovranno essere pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, che di solito sono richieste per le registrazioni.

Bisogna però tenere presente che scegliendo questa opzione si rinuncia alla possibilità di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, anche se questa opportunità è prevista dal contratto.

Quanto dura il contratto di locazione ad suo abitativo?

Secondo l’articolo 2 della Legge n. 431 del 1998 stabilisce che la durata minima di un contratto di affitto ad uso abitativo a contenuto libero sia di 4 anni rinnovabile per un massimo di altri 4 anni.

Nei contratti il cui contenuto non è libero la durata viene stabilità dal tipo di contratto di affitto che si sceglie.

Quanto costa registrare un contratto di affitto ad uso abitativo?

Registrare un contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate implica il pagamento di un imposta di registro pari al 2% del canone annuo. Tale valore non può essere inferiore a 67 euro.

Bisogna anche provvedere al versamento dell’imposta di registro pari a 16 euro ogni 100 righe e per ogni copia del contratto di affitto.

Fac simile contratto di locazione ad uso abitativo

Dopo averti indicato tutte le informazioni di cui hai bisogno che riguardano il contratto di locazione ad uso abitativo, vogliamo fornirti il modello del contratto di locazione ad uso abitativo visionabile e scaricabile.


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