Contratto di Locazione a Uso Deposito: Come Funziona e Durata!

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Il contratto di locazione a uso deposito è una tipologia molto specifica di contratto di locazione, che chiaramente non riguarda l’uso abitativo, come avviene di consueto con altri tipi di immobili.

Quindi possiamo dire che, anche per quanto riguarda la procedura per i contratti di affitto ad uso deposito, ci sono delle differenze rispetto a quella tipica dei contratti di affitto per gli immobili abitativi.

Il tutto chiaramente a seconda della destinazione che si farà del locale.

In questa guida troverai tutte le informazioni fondamentali!

INIZIAMO!

Che cos’è un contratto di locazione a uso deposito

Il contratto di locazione di un immobile a uso deposito è uno specifico contratto che le due parti, il locatore e il conduttore, stabiliscono quando si decide di prendere in affitto un magazzino, un locale da utilizzare come deposito di merci o di prodotti di diverso genere.

Naturalmente bisogna sempre considerare la destinazione d’uso, che può essere collegata anche ad un’attività economico-produttiva.

In genere il deposito è strettamente collegato ad un’attività, perché consente ad essa di svolgersi in maniera più efficiente e di rendere più snello il lavoro.

In questa disciplina vige ciò che è detto dalla legge 392 del 1978, che regola le attività a carattere industriale, commerciale e artigianale.

Ma andiamo più nei dettagli e scopriamo il funzionamento di un contratto di locazione a uso deposito.

Come funziona il contratto a uso deposito

Secondo ciò che stabilisce la legge che abbiamo citato precedentemente, c’è una procedura da seguire in modo particolareggiato.

Naturalmente, come per ogni altro immobile dato in affitto, si deve procedere alla registrazione di un contratto di locazione a uso deposito.

Le due parti possono trovare un accordo, per quanto riguarda il corrispettivo da pagare come canone di affitto mensile.

Inoltre le parti devono stabilire le regole da seguire nel caso previsto di diritto di recessione dal contratto.

Quando parliamo di affitto di un locale per uso deposito, come abbiamo specificato precedentemente, ci riferiamo ad un tipo di contratto che si chiama in gergo tecnico contratto di locazione ad uso non abitativo.

Naturalmente quindi il contratto stabilisce, attraverso un documento per iscritto, che il locatore dà al conduttore la possibilità di godere di un immobile destinato ad un uso diverso da quello di abitazione.

Questo è possibile che si realizzi se entrambe le parti sono d’accordo sull’uso non abitativo.

A stabilire tutto ciò è la legge 392, che riguarda in particolare la disciplina delle locazioni di immobili urbani.

Contratto di locazione ad uso deposito: durata

Per quanto riguarda la durata del contratto di locazione a uso deposito, bisogna attenersi a ciò che afferma la norma della legge 392 di cui abbiamo già parlato, quella specifica del 1978.

Secondo tale disposizione, la durata degli affitti per questo tipo di attività non può essere inferiore a 6 anni.

C’è però un’ulteriore specificazione fornita dall’articolo 1786 del Codice Civile, che stabilisce che nel caso di attività alberghiere o di attività teatrali la durata non può essere inferiore a 9 anni.

Obblighi del contratto di affitto ad uso deposito

Ci sono anche degli obblighi importanti a cui ci si deve attenere.

Per esempio un’azienda che prende in affitto un magazzino ha l’assoluto divieto di concorrenza, se a dare in locazione il locale è un’altra azienda che opera nello stesso settore.

Nel momento in cui il conduttore non rispetta il patto di non concorrenza, il locatore può richiedere la risoluzione del contratto e può rivolgersi anche in sede legale per richiedere il risarcimento del danno.

Vedremo successivamente anche come regolarsi per quanto riguarda il pagamento delle imposte che si devono all’Agenzia delle Entrate quando si effettua un contratto di locazione a uso deposito.

Infatti a questo riguardo ci sono delle precise regole da rispettare, seguendo comunque la consueta procedura di registrazione presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Registrazione di un contratto di locazione a uso deposito

Anche se si tratta di un contratto di locazione a uso deposito comunque non si è esenti dall’obbligo della registrazione di un contratto di locazione a uso deposito presso l’Agenzia delle Entrate.

È soltanto in questo modo che il proprietario può pagare le imposte dovute, naturalmente sempre tenendo conto in maniera proporzionale della cifra percepita tramite il canone di locazione.

C’è però una particolarità per quanto riguarda i contratti di locazione degli immobili ad uso commerciale, come quello che riguarda l’affitto di un locale ad uso deposito.

Infatti nell’affittare un immobile ad uso abitativo il proprietario può decidere di sfruttare il regime di tassazione ordinaria oppure di attenersi al regime agevolato secondo la cedolare secca.

Per chi affitta invece un locale ad uso commerciale, come un magazzino o un deposito, non c’è possibilità di scelta, infatti automaticamente viene applicato il regime di tassazione ordinario.

È bene essere consapevoli della procedura di registrazione e delle regole specifiche che ne stanno alla base, quando si stabilisce un contratto di locazione a uso deposito.

Infatti in questo modo si può sapere quanto si deve spendere anche riguardo al pagamento delle tasse.

2 Commenti

  1. Nel caso di un affitto emporaneo di un deposito per uso commerciale, la durata minima dell’affitto é comunque di 6 anni? Se il conduttore compra un deposito prima della scadenza dei 6 anni e quindi non necessita più di prendere in affitto il locale, puó richiedere la rescissione del contratto con 6 mesi di preavviso o deve continuare a prendere in affitto il locale sino al completamento del sesto anno? L’acquisto é cioé una condizione legalmente valida ai fini della rescissione anticipata ( ma con preavviso du 6 mesi a tutela del licatario)?

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