Restituzione Caparra Affitto: Come Funziona!

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Il tema della restituzione della caparra di affitto non è complesso ma occorre essere ben informati.

È un tema piuttosto dibattuto, ma costituisce un’importanza fondamentale se, come locatore, decidi di dare un immobile in affitto o se, come inquilino, versi la cauzione al proprietario dell’appartamento che hai preso in locazione.

Cerchiamo di definire esattamente come funziona la restituzione della caparra di affitto.

In questa guida ti spieghiamo tutto ciò che devi sapere sulla restituzione del deposito cauzionale della locazione.

INIZIAMO!

Quali sono i motivi per cui il locatore chiede la cauzione

I motivi per i quali il locatore richiede la cauzione sono diversi.

Vediamo bene di cosa si tratta!

La cauzione può:

  • garantire il pagamento del canone mensile
  • assicurare il pagamento delle spese di manutenzione, nello specifico quelle di carattere ordinario.
  • è una forma di garanzia per quanto riguarda la possibilità di provvedere al pagamento delle spese condominiali

Più in generale e più frequentemente, tuttavia, il deposito cauzionale può servire come forma di garanzia per il risarcimento di eventuali danni che vengono arrecati dall’inquilino all’immobile che ha preso in affitto.

Secondo la legge numero 392 del 1978, la caparra non può avere un importo superiore a tre canoni mensili.

Restituzione deposito cauzionale affitto: quando avviene?

Di solito per la restituzione della cauzione dell’affitto, si procede, dopo l’ultimazione del contratto e dopo che il conduttore abbia riconsegnato le chiavi al locatore, alla restituzione della cauzione.

Il proprietario dell’abitazione ha l’obbligo della restituzione della caparra di affitto.

Naturalmente il proprietario, prima di procedere alla restituzione della caparra di affitto si muove nel seguente modo:

  • effettua i dovuti controlli
  • si assicura che l’immobile venga restituito nelle stesse condizioni che aveva quando era stato affittato

Il controllo è certamente molto importante, anche perché il proprietario dell’immobile si deve assicurare che l’inquilino abbia pagato tutti i canoni mensili.

Ma c’è anche un’altra questione significativa da considerare ed è il legame fra la restituzione della caparra di affitto e interessi.

Infatti, oltre a restituire la caparra, il locatore deve restituire all’inquilino gli interessi maturati nel corso del tempo in cui è stato trattenuto il deposito cauzionale.

Si possono non pagare gli ultimi mesi di affitto al posto della restituzione?

Un’altra domanda che si fanno molti a proposito della restituzione della caparra di affitto è rappresentata dall’eventuale opportunità di non versare le ultime mensilità, quando si avvicina la scadenza del contratto, e fare in modo che il proprietario poi trattenga la cauzione in cambio.

Le norme stabiliscono che tutto ciò non è possibile e il conduttore non può agire in questo senso se non ha il consenso del locatore.

Infatti lo scopo della caparra è quello di presentarsi come una forma di garanzia che può compensare danni, morosità, versamenti che non sono stati effettuati.

Al limite si potrà fare una valutazione quando il contratto è già concluso e non certamente quando si avvicina la scadenza, ma il contratto non è ancora concluso.

Quando si perde la caparra di un affitto?

Quando il proprietario ha il diritto di trattenere la caparra e questo chiaramente rappresenta una perdita per l’inquilino?

Tutto accade quando si verificano alcune condizioni particolari:

  • nel caso in cui il conduttore non paghi alcune mensilità
  • se l’inquilino ha causato dei danni all’abitazione

Allora nel caso in cui non siano state pagate alcune mensilità, il locatore può trattenere le somme dovute dal deposito cauzionale.

Non ha bisogno nemmeno di ricorrere all’autorizzazione delle autorità giudiziarie.

D’altro canto, però, è da tenere presente che l’inquilino potrebbe portare in giudizio il proprietario e ottenere la restituzione della caparra di affitto, se dimostra di aver versato gli adeguati canoni di locazione mese per mese.

In caso di danni all’immobile la faccenda un po’ più complessa di quanto potrebbe sembrare, perché comunque il padrone di casa deve affidarsi ad un giudice per stabilire l’ammontare dei danni.

È molto importante fare appello all’autorità giudiziaria, perché, se il locatore agisce di per sé trattenendo tutta la caparra, il conduttore può chiedere un decreto ingiuntivo nei confronti del locatore.

Quanto tempo ha il proprietario per restituire la cauzione?

A proposito della restituzione della caparra di affitto, abbiamo detto che il proprietario deve restituirla dopo la conclusione del contratto, versando anche gli interessi maturati.

Ma quanto effettivamente è il tempo che il proprietario di casa ha a disposizione per restituire la caparra?

Cerchiamo di comprendere meglio che cosa vuol dire il limite temporale in questo senso.

Tutto dipende infatti dal variare delle situazioni che possono essere riscontrate.

Se il locatore constata che l’abitazione è in buone condizioni e che l’inquilino l’ha restituita nello stesso stato in cui l’ha ricevuta in affitto e se d’altra parte il proprietario non ha nulla da dire a proposito del pagamento dei canoni dell’affitto (quindi questi sono stati regolari), il locatore non ha la possibilità di procedere per un tempo definito.

Infatti deve restituire la caparra immediatamente proprio nel giorno in cui vengono riconsegnate le chiavi.

A questo proposito si deve anche sapere che il conduttore non può rifiutarsi di restituire le chiavi, anche se prima non ottiene la restituzione della caparra di affitto.

Infatti se l’inquilino non restituisce le chiavi, è come se continuasse a trattenere l’abitazione in affitto e per tutto il tempo, fino a quando non avviene la restituzione delle chiavi, dovrà pagare ulteriori canoni di affitto a vantaggio del locatore.

Se quest’ultimo, anche dopo sollecito da parte del conduttore, non restituisce immediatamente la cauzione, l’inquilino ha il diritto di chiedere un decreto ingiuntivo.

Si fa presentando al giudice la copia del contratto di locazione e la quietanza del pagamento.

Se non si ha una copia degli assegni, si può presentare la documentazione della banca da cui risulta il versamento dei canoni di locazione.

È opportuno far firmare anche un modulo per la restituzione della caparra di affitto, in modo da essere sicuri che l’inquilino non abbia nulla da recriminare.

Di solito l’accordo scritto è una forma di garanzia che il locatore può richiedere anche nel caso della restituzione della caparra di affitto senza contratto.

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