Il mutuo tasso variabile è un tipo di finanziamento, in cui il tasso viene calcolato in base all’oscillazione dell’Euribor, che viene preso come indice di riferimento.
Spesso, specialmente al momento dell’acquisto della prima casa, si ha bisogno di ricorrere ad un prestito, perché non si ha tutta la somma necessaria in una volta sola per pagare il venditore.
Molti, nel richiedere un finanziamento ad una banca, si chiedono se sia meglio il mutuo a tasso fisso o variabile.
Il mutuo a tasso variabile, rispetto a quello fisso, è legato all’andamento del mercato. Proprio per questo motivo le tasse da pagare non avranno un importo fisso ogni mese, ma potranno scendere o salire per tutta la durata del piano di ammortamento del mutuo a tasso variabile.
Per sapere qual è il miglior mutuo a tasso variabile e per riuscire ad essere precisi nel calcolo del mutuo a tasso variabile, andiamo ad esaminare la procedura nei dettagli, tenendo conto di come funziona.
INIZIAMO!
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Tasso variabile del mutuo
Per capire come effettuare il calcolo della rata del mutuo a tasso variabile, bisogna prendere come punto di riferimento l’Euribor.
È un parametro che viene stabilito giorno per giorno e che indica il tasso medio che viene considerato per le transazioni finanziarie tra le banche che operano nell’Eurozona.
Infatti gli istituti di credito che operano nell’area Euro si fanno tra di loro dei prestiti che hanno diverse scadenze e quindi anche l’Euribor ha dei termini differenti.
In generale possiamo dire che le rate del mutuo a tasso variabile possono riferirsi all’Euribor di un mese, di 3 mesi o di 6 mesi. Più aumenta la scadenza nel tempo, più il tasso sarà alto.
Nel mutuo a tasso variabile influisce anche un altro indice. Si tratta dello spread. Quest’ultimo indica una percentuale fissa che viene applicata sull’Euribor in modo che la banca ne tragga un guadagno.
Lo spread sommato all’Euribor dà come risultato il TAN, che indica il tasso annuo nominale. È proprio in base al TAN che vengono calcolati gli interessi delle varie rate del mutuo da pagare.
Mutuo a tasso variabile: vantaggi e svantaggi
In generale il mutuo a tasso variabile è indicato alle persone che vogliono avere la possibilità di trarre vantaggio dalle varie dinamiche di mercato.
Bisogna però tenere in mente che è un tipo di mutuo adatto soprattutto a coloro che con le loro entrate economiche possono ovviare facilmente a dei periodi in cui c’è bisogno di sborsare più denaro per i pagamenti.
Quindi si può dire che non è possibile affermare a priori se convenga il mutuo a tasso fisso o quello a tasso variabile.
Di certo il mutuo a tasso fisso garantisce una certa serenità.
Quindi il mutuo a tasso fisso è ideale per tutte quelle persone che non vogliono avere rischi e che vogliono programmare i propri pagamenti in maniera stabile.
Con il mutuo a tasso variabile, invece, si può avere più flessibilità, però ci si deve assumere anche la responsabilità di eventuali rischi.
A seconda dell’andamento del mercato finanziario, si possono avere rate più basse e quindi sicuramente si riesce a guadagnare, ma possono anche verificarsi delle situazioni in cui l’inflazione non diminuisce e quindi i tassi da pagare diventano più alti.
In generale i mutui a tasso variabile vengono scelti da persone che dispongono di un reddito medio o alto e che quindi possono affrontare con tranquillità anche pagamenti imprevisti.
Per chi possiede un reddito ordinario è consigliabile un mutuo a tasso fisso, anche se, confrontando i due tipi di finanziamenti, il tasso variabile può essere specialmente nelle prime fasi dei pagamenti più conveniente.
Esaminando l’andamento del mercato, specialmente quello degli ultimi anni, potremmo lasciarci tentare da un tasso variabile, perché i tassi continuano ad andare al ribasso. È chiaro però che la storia del mercato finanziario insegna anche che di solito delle oscillazioni possono verificarsi.
Nel momento in cui assistiamo anche ad un piccolo rialzo, la regola fondamentale, se abbiamo stabilito un mutuo a tasso variabile, è quella di continuare a seguirlo e di non procedere subito alla rinegoziazione attraverso la surroga del mutuo.
Come viene calcolata la rata del mutuo a tasso variabile
Per trovarci avvantaggiati, è meglio fare in modo che la banca non calcoli subito una rata eccessiva all’inizio.
Per cominciare è sempre utile mantenersi al di sotto della soglia delle nostre possibilità, in modo da non trovarci in difficoltà se la rata dovesse aumentare in base all’andamento del mercato.
È opportuno sapere se l’istituto di credito a cui ci siamo rivolti applica un tasso medio calcolato su un certo periodo oppure se, per calcolare la rata del mutuo, viene preso un indice rilevato in un giorno specifico.
Dobbiamo anche farci spiegare dal nostro consulente se il calcolo delle rate viene fatto tenendo in considerazione l’anno solare o quello commerciale. Inoltre bisogna sapere se c’è un eventuale arrotondamento sul tasso o sulla rata.
A volte le banche possono applicare anche un piano di ammortamento a quote capitale prefissate. In queste condizioni la banca cambia soltanto le quote degli interessi, se i tassi oscillano, e lascia sempre uguali le quote che riguardano il capitale.
A volte, al contrario, le banche possono far sottoscrivere un piano di ammortamento a quote capitale ricalcolate: quando variano i tassi, vengono ricalcolati sia il capitale che gli interessi.
Mutuo a tasso variabile con CAP: che cos’è
Il mutuo a tasso variabile con CAP ha alcune differenze fondamentali rispetto a quello tradizionale.
Infatti con questa forma di prestito possiamo metterci d’accordo con la banca per stabilire un tetto massimo al tasso di interessi. Anche tutto ciò è una forma di garanzia, perché così possiamo tutelarci da eventuali aumenti insostenibili da parte nostra e dal budget economico di cui disponiamo.
Di solito il meccanismo funziona in questo modo: se il tasso di interesse supera la soglia stabilita, il mutuatario non deve pagare la percentuale in più; se il tasso di interesse resta al di sotto della soglia, le rate vengono ricalcolate come succede nel mutuo a tasso variabile tradizionale.
Potrebbe tutto ciò apparire vantaggioso, anche se si deve considerare che il mutuo a tasso variabile con CAP comporta qualche spesa in più, perché di solito lo spread applicato è più alto rispetto a quello considerato con il mutuo a tasso variabile tradizionale.
Quali documenti devi avere con te per chiedere il mutuo
Per la richiesta del mutuo avrai bisogno di presentare alcuni documenti. E’ un passaggio obbligatorio.
Pertanto ti conviene a cominciare a raccogliere e mettere da parte tutti i documenti che ti servono di modo tale che la tua domanda di mutuo possa essere accolta senza andare incontro a impedimenti di alcun tipo.
Ti segnaliamo l’articolo dove puoi trovare l’elenco completo dei documenti che ti servono: Documenti per Mutuo: Quali Sono e I Requisiti Necessari!
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