Donazione Indiretta: Che Cos’è e Come si Fa! Pro e Contro! Conviene?

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La donazione indiretta viene spesso scelta come una possibilità per risparmiare sul pagamento che riguarda le imposte di successione.

Infatti esiste un legame molto stretto tra donazione indiretta e successione, specialmente quando la donazione indiretta di un immobile viene fatta in ambito familiare.

Ma che cos’è esattamente la donazione indiretta e che differenza c’è tra donazione diretta e indiretta?

Proprio per rispondere a questa domande abbiamo preparato una guida apposita sull’argomento, anche per farti acquisire consapevolezza su una procedura che può avere differenti vantaggi.

Vediamo più di preciso tutti i dettagli e che cosa bisogna conoscere sulla donazione indiretta.

Che cos’è la donazione indiretta di un immobile

La donazione indiretta può essere definita come un atto di liberalità, mediante il quale un soggetto, che possiamo chiamare donante, concede ad un altro soggetto, che possiamo chiamare donatario, dei beni in proprietà.

Potrebbe sembrare tutto molto semplice, ma, perché la procedura vada a buon fine e sia intesa come corretta, bisogna conoscere adeguatamente che cosa dicono le norme a questo proposito.

È il caso per esempio del genitore che decide di donare, quando è ancora in vita, una parte del proprio patrimonio ai figli.

Tutto ciò comporta degli aspetti formali di cui tenere conto e degli aspetti fiscali, che non si possono affatto sottovalutare.

Ma procediamo con ordine e vediamo tutti i particolari.

Come si fa una donazione indiretta nella pratica

Veniamo adesso alla donazione indiretta nella forma che si deve tenere in considerazione per portarla avanti.

A livello pratico si stipula un contratto tra due soggetti, che deve essere concluso sotto la supervisione di un notaio tramite un atto pubblico.

Infatti la definizione del contratto prevede anche la presenza di due testimoni.

Il ruolo del notaio 

È molto importante che intervenga un notaio, anche per fare chiarezza su possibili contenziosi che potrebbero sorgere in futuro specialmente in ambito familiare.

Inoltre il fatto stesso che ci sia la necessità di effettuare un atto pubblico può far comprendere come la donazione indiretta abbia degli effetti sul patrimonio del donante.

Inoltre la presenza del notaio è di estrema importanza, in modo che ci si possa accertare che il donante sia consapevole di ciò che sta compiendo.

Specialmente è essenziale seguire questa procedura quando le donazioni si considerano di elevato valore.

Nel caso delle donazioni indirette di modico valore, spesso accade che non è nemmeno necessario stipulare un contratto o pagare le imposte.

In generale la donazione avviene attraverso la consegna materiale del bene e il donatario può accettare anche in maniera tacita ciò che riceve.

Esempio molto diffuso di donazione indiretta

Possiamo fare a questo proposito un esempio pratico.

Per esempio accade che un genitore voglia acquistare una casa, intestando direttamente l’immobile al figlio.

In questo caso siamo in presenza proprio di una donazione indiretta.

Infatti il donante paga un bene che viene intestato al donatario.

Come si dimostra la donazione indiretta?

La donazione indiretta può essere dimostrata nel seguente modo: basta che nell’atto di acquisto chi compra dichiari che il pagamento è avvenuto tramite e grazie all’intervento di un’altra persona senza che sia necessaria la sua presenza nell’atto notarile.

Quali parenti possono impugnare la donazione?

La donazione può essere impugnata dai parenti legittimari ossia:

  • figli
  • coniuge
  • genitori
  • nonni

Quali sono i vantaggi sulle tasse

La donazione indiretta ha dei vantaggi di cui spesso non ci rendiamo conto, ma che sono impliciti in questa azione.

Conoscere i vantaggi di questa operazione è fondamentali e noi di Likecasa li riassumiamo come segue.

Il vantaggio consiste nel fatto che, per esempio in questo caso pratico che abbiamo visto, si evita il doppio passaggio di proprietà e quindi non è necessario pagare doppie imposte.

Inoltre il valore degli immobili viene calcolato sul valore catastale senza alcuna rivalutazione.

Inoltre alla morte del donante non c’è bisogno di bisogno di alcuna dichiarazione fiscale, ma basterà presentare al catasto il certificato di morte e richiedere la definitiva cancellazione dell’usufruttario.

I possibili svantaggi

Naturalmente ci sono anche degli svantaggi.

Anche in questo caso bisogna conoscerli e non sottovalutarli.

Per individuare alcuni eventuali svantaggi di questa possibilità dobbiamo fare riferimento sicuramente alle imposte.

È prevista infatti una specifica imposta sulla donazione che è necessario corrispondere anche nel caso della donazione indiretta.

Dobbiamo però specificare che sono anche previste delle vere e proprie franchigie, dei limiti entro i quali non è necessario pagare l’imposta in questione.

Alcuni esempi per capire meglio come funzionano le tasse

Facciamo qualche esempio per chiarire meglio, in base alle situazioni che vengono previste dalle norme.

In particolare non si paga l’imposta di donazione se il valore del bene è superiore a 100.000 euro, in caso di donazione tra fratelli e sorelle.

Superando questo limite, si paga un’imposta che corrisponde al 6%.

Allo stesso modo è prevista un’imposta del 4% in caso di donazione tra ascendenti e discendenti, se il valore supera 1 milione di euro.

L’imposta è fissata al 6% nel caso di donazione tra parenti fino al quarto grado (discendenza diretta) o fino al terzo grado (discendenza collaterale).

In questa situazione non sono previste delle soglie particolari.

Si può donare senza notaio e senza pagare imposte?

Alcuni si chiedono se può avvenire la donazione indiretta senza rivolgersi ad un notaio e senza il pagamento di imposte.

In effetti dal punto di vista normativo esiste un modo legale che permette di effettuare un passaggio di proprietà senza ricorrere ad un professionista.

Si tratta dell’usucapione.

Nel nostro Paese questa azione è regolata dal Codice Civile.

Si tratta di un modo di acquisto della proprietà che si basa sul fatto che per un determinato periodo di tempo si è rimasti di fatto in possesso di un determinato bene, in genere per più di 20 anni.

In questo modo il cedente e il cessionario potranno dichiarare che il bene che si vuole trasferire è rimasto in godimento del cessionario per più di 20 anni.

Si ha così il passaggio di proprietà senza che si paghino la parcella del notaio e le tasse sulla donazione.

In questo caso che abbiamo citato dell’usucapione, per la donazione indiretta la prova che indica il reale godimento per oltre 20 anni deve essere conservata appositamente, in modo che non ci siano questioni in futuro.

Donazione indiretta: la collazione

Non possiamo chiudere questa guida senza parlarti della collazione o restituzione, un atto importante sul quale spesso sorgono molti dubbi.

Vediamo meglio!

Si tratta di uno specifico atto tramite il quale i figli, i discendenti e il coniuge di una persona defunta fanno confluire nell’eredità i beni immobili (e non solo) che hanno ricevuto in donazione in precedenza.

La collazione, ovvero la restituzione di quanto si è ottenuto in passato, ha l’obiettivo di favorire il principio di uguaglianza per quanto riguarda la ripartizione del patrimonio relativo all’eredità.

Collazione: due modalità

La collazione può avvenire in due modi differenti.

Si può infatti effettuare restituendo il bene che si è avuto in donazione, il quale diventerà oggetto di comunione.

Ma la restituzione del bene può avvenire anche per equivalente, mettendo a disposizione una somma di denaro che corrisponde al valore dell’immobile o del bene oggetto di collazione, valore che viene tenuto in considerazione nel momento in cui si apre la successione.

Come scegliere tra successione e donazione

Ma qual è la scelta migliore tra successione e donazione?

Sono in molti a porsi questa domanda, specialmente nel momento in cui si presenta il dubbio relativo al trasferimento del patrimonio che si ha a disposizione.

Sarebbe maggiormente opportuno fare una donazione oppure lasciare tutto con un testamento?

È bene ricordare che è fondamentale rispettare le quote di legittima.

Stiamo parlando della quota disponibile (che può essere trasferita a chiunque, anche non a parenti) e della quota indisponibile (le norme stabiliscono che una quota deve essere lasciata necessariamente ad alcune persone, come il coniuge, i figli e gli ascendenti).

Non ci sono comunque particolari differenze tra le due modalità di azione.

Nel caso di un immobile, comunque, potrebbe essere più conveniente optare per la successione e non per la donazione, specialmente nella situazione in cui si ha la necessità di vendere l’immobile a distanza di un breve periodo di tempo.

La guida sull’atto di donazione

In questa guida ti abbiamo fornito tutte le informazioni che riguardano la donazione indiretta.

Come diciamo sempre essere ben informati è il primo grande passo per non avere problemi che potrebbero rivelarsi irrisolvibili.

Abbiamo preparato una guida sulla donazione molto interessante che può essere un ottimo approfondimento: Donazione Immobile: Di Cosa si Tratta e Come Funziona l’Atto di Donazione!

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