Categoria Catastale C1: Requisiti, Definizione, Tasse!

C1 CATEGORIA CATASTALE

Ti stai chiedendo cosa significa la categoria catastale C1?

Cominciamo a dirti che la classe catastale è un parametro molto importante, tenuto in considerazione soprattutto quando si tratta di calcolare le tasse e le imposte che devono essere pagate dal proprietario su un immobile.

Ecco perché è indispensabile comprendere fino in fondo l’importanza delle categorie, per sapere come regolarsi nel momento in cui, proprio sulla base delle categorie catastali, ci viene richiesto il pagamento degli importi in termini di tasse.

In questa guida troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno!

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Categoria catastale C1: Requisiti e definizione

La categoria C in generale indica i locali destinati ad un uso commerciale.

Bisogna però fare una precisazione, perché alcuni dei fabbricati compresi in quest’ambito non possono essere intesi a scopo di lucro.

In dettaglio rientrano nella categoria C1:

  • negozi
  • botteghe
  • locali che prestano un servizio commerciale

Si tratta di quei locali che vengono utilizzati per un commercio diretto, per condurre affari e per esercitare la vendita al pubblico.

Pertanto entrando maggiormente nello specifico, possiamo includere nella categoria catastale C1 anche:

  • negozi
  • barbieri
  • parrucchieri
  • orologiai
  • bigliettai
  • ambulatori medici
  • ristoranti
  • panetteria
  • bar
  • trattorie

Che differenza c’è tra la categoria catastale C1 e C2

Molto spesso si tende a fare confusione tra la categoria catastale C1 e C2.

In realtà queste due categorie catastali sono molto diverse tra di loro.

La categoria catastale C1 indica prevalentemente i negozi che esercitano un’attività commerciale, mentre la categoria catastale C2 indica i magazzini o locali dedicati allo stoccaggio delle merci.

Categoria catastale C1: tasse

Come abbiamo già specificato, la categoria catastale è molto importante anche per determinare le tasse e le imposte da pagare da parte del contribuente in relazione all’immobile di riferimento.

Il tutto è determinato dalla rendita catastale di un determinato immobile, in collegamento alla classe catastale.

È chiaro come ci possa essere un collegamento logico, perché la classe catastale viene attribuita in base a dei parametri di riferimento che possono cambiare la qualità dell’immobile stesso.

La classe catastale dipende infatti dalla qualità urbana del contesto in cui l’immobile si trova collocato, quindi per esempio la presenza di servizi o di infrastrutture specifiche.

Inoltre si considera la qualità ambientale, che può essere dettata dal pregio o dal degrado del paesaggio e delle tipologie naturalistiche di riferimento.

Altri fattori molto importanti che incidono sulla classe catastale e quindi sul valore dell’immobile e di conseguenza sull’importo delle tasse da pagare sono la zona di mercato immobiliare e le caratteristiche edilizie dell’immobile, come la sua esposizione o il grado di rifinitura.

Facciamo un esempio.

Mettiamo il caso di due negozi simili anche dal punto di vista della metratura della superficie che si trovano in due diverse zone della città, il centro e la periferia.

Secondo la norma, il negozio che si trova in centro ha più valore del negozio in periferia.

Quindi, pur appartenendo entrambi alla categoria catastale C1, la classe può differire, perché dipende dalla redditività e di conseguenza, maggiore è il numero della classe, più alti saranno gli importi da pagare in termini di tasse.

Sostanzialmente un negozio che si trova a Milano pagherà di più rispetto ad negozio situato in una zona periferica o in un’altra città.

Cambio categoria da C2 a C1

A volte può avvenire, anche per il sorgere di determinate esigenze, il cambio categoria catastale da C2 a C1.

Per esempio si potrebbe passare da C2 a C1, anche per avere più opportunità di affittare un determinato locale.

Quindi i magazzini e i locali di deposito possono diventare altri tipi di locali, adattandoli ed adibendoli ad un’altra destinazione d’uso, in particolare negozio e bottega.

Per avvenire questo cambio deve essere fatta una richiesta al Comune.

I tecnici comunali hanno il compito di verificare se tutto ciò può essere realizzato in conformità alle norme.

Quindi hanno il dovere di accertare se il cambiamento è ammissibile dal punto di vista urbanistico.

In genere il cambio d’uso, senza che siano realizzate opere di edilizia specifica, viene sottoposto comunque ad una verifica comunale.

Però di solito, dopo che si è ottenuta l’autorizzazione rilasciata dal Comune, è possibile effettuare delle opere di adeguamento per poi procedere alla variazione catastale.

In gergo tecnico il procedimento con cui si verifica la variazione si chiama DOCFA.

Con questa procedura si avvisa il Catasto per avere un cambiamento del pagamento delle imposte ai fini reddituali.

Questa, di cui ti abbiamo parlato,  è un’operazione complessa; per questo motivo abbiamo preparato una guida ad hoc: Cambio Destinazione d’Uso da Magazzino in Abitazione, Ufficio e Garage!

Come si calcola la consistenza della categoria C1

Per attribuire la categoria catastale C1 si utilizza un criterio molto importante.

Si tratta del metro quadro.

In base ad esso viene stabilita la rendita catastale, che poi incide nel modo in cui vengono calcolate le tasse da pagare.

Bisogna specificare che di solito, quando si calcola la consistenza catastale relativamente a questa categoria, è prassi conteggiare al 100% la superficie netta del locale.

Si considerano poi al 50% i locali accessori, come possono essere i bagni, i ripostigli e i retronegozi, che si trovano nello stesso piano del locale diretto alla vendita.

Vanno considerai al 25-30% i locali accessori interrati oppure che siano disposti ai piani superiori.

Esempio pratico

Facciamo un esempio per renderci meglio conto di che cosa comporta tutto ciò.

Mettiamo il caso, ad esempio, di un negozio con 50 metri quadri di superficie dedicata alla vendita e alla sosta dei clienti e con 40 metri quadri che corrispondono al retro.

Quindi i metri quadri 40 vengono calcolati al 50%, per cui corrispondono a 20 metri quadri.

La consistenza reale totale che viene calcolata è quella derivante dalla somma di 50 metri quadri più 20 metri quadri, ovvero 70 metri quadri.

Bisogna quindi distinguere lo scarto che si viene a creare fra la consistenza presente sulla visura catastale, che è appunto di 70 metri quadri, e quella che si riferisce al dato totale della metratura, che invece è pari a 90 metri quadri.

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La guida completa si tutte le categorie catastali

In questa guida ti abbiamo spiegato sulla categoria catastale C1.

Naturalmente conoscere ed essere ben informato su tutte le categorie catastali è importante.

Per questo motivo noi di Likecasa abbiamo creato una guida su tutte le categorie catastali facilmente consultabile con all’interno tabelle riassuntive molto utili.

Non perderla: Categoria Catastale: Elenco e Caratteristiche di Tutte le Categorie Catastali!

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