DIA o Dichiarazione di Inizio Attività: Che Cos’è e Come Funziona! La Guida!

dia denuncia di inizio attività:dichiarazione inizio lavori
Real estate agent working in the office and piles of paperwork, model house on the foreground and mortgage loan documentation

Si sente per la prima volta parlare di DIA quando si è alle prese con la ristrutturazione di casa.

Ristrutturare casa spesso può essere molto più faticoso del previsto, soprattutto se alle difficoltà pratiche si aggiungono quei noiosissimi cavilli burocratici che vorremmo a tutti i costi evitare.

In realtà, la legge, già dal 1985 ha introdotto delle procedure nel campo dell’edilizia che possono semplificare l’iter burocratico.

Meno stress per la documentazione, più energie da dedicare a un’accurata progettazione in vista del miglior risultato possibile per il rinnovamento degli spazi che abitiamo.

Vediamo quali sono queste procedure amministrative e come si sono modificate nel tempo.

Dia Denuncia di Inizio Attività: in che cosa consiste

Cos’è la DIA? Cominciamo a spiegartelo!

La DIA è la sigla che indica la Denuncia di Inizio Attività o DIA Dichiarazione di Inizio Attività.

Si tratta di una procedura amministrativa che riguarda il campo dell’edilizia.

In realtà, sarebbe più adeguato parlare al passato di DIA Denuncia Inizio Attività O Dichiarazione Inizio Attività perché attualmente non è più in uso ed è stata sostituita da altre procedure come la SCIA, cioè la Segnalazione Certificato di Inizio Attività di cui vi parlerò più avanti.

In Italia la DIA Denuncia di Inizio Attività, è stata introdotta per la prima volta nel 1985 con la legge numero 47/1985 ed è stata una delle procedure amministrative più diffuse in campo edilizio.

Per molto tempo ha trovato la sua disciplina negli articoli 22 e 23 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia e il suo scopo era quello di snellire l’iter burocratico nel corso della realizzazione di interventi edili come la ristrutturazione o il restauro, per esempio.

Ma dopo questa premessa cerchiamo di capire concretamente in che cosa consisteva e in che modo è avvenuta la sua sostituzione.

Inizialmente la DIA era costituita da un’autodichiarazione fatta da colui che commissionava i lavori (interventi di ristrutturazione o di restauro) all’autorità amministrativa competente ed era accompagnata dalla relazione di un tecnico.

A che cosa serve la DIA Denuncia di Inizio Attività

La Dia è stata introdotta per snellire le pratiche burocratiche necessarie alla realizzazione di alcuni interventi di natura edilizia.

Ciò è stato possibile responsabilizzando maggiormente il committente dei lavori e soprattutto il tecnico.

Infatti, la pratica prevedeva la stesura da parte del progettista di una relazione tecnica con la quale egli attestava la rispondenza degli interventi da realizzare alla strumentazione urbanistica locale e alle norme vigenti in materia edilizia, assumendosene la responsabilità anche dal punto di vista penale.

Nei primi tempi il suo uso era limitato alla realizzazione di opere interne, ma successivamente si estese anche a tutte le altre tipologie di interventi nel campo dell’edilizia, come la manutenzione straordinaria, il risanamento conservativo, oltre ai già citati interventi di ristrutturazione edilizia o restauro.

DIA Denuncia di Inizio attività e Super Dia a confronto

La Dichiarazione di Inizio Attività, anche detta Denuncia di Inizio Attività non è rimasta nel tempo l’unica procedura esistente di alleggerimento dell’iter burocratico per i lavori edili, ma è stata affiancata da un altro procedimento amministrativo: la Super DIA.

Il suo uso era riservato a tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia che portavano un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportavano un aumento di unità immobiliari oppure una loro modifica per quanto riguardava il volume, la sagoma, i prospetti o le superfici.

Veniva utilizzata anche per gli interventi di nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica regolati da piani attuativi e per interventi di nuova costruzione di diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali con precise disposizioni plano-volumetriche.

Segnalazione Certificato di Inizio Attività

La Dichiarazione di inizio attività è stata in parte accantonata a partire dal 2010 ed è stata sostituita per alcune tipologie di interventi edilizi da procedure ancora più semplici della dia come la CIL, cioè la Comunicazione di Inizio Lavori e la SCIA, ovvero la Segnalazione Certificato di Inizio Attività.

Sono stati i decreti attuativi della Riforma Madia e, in particolare, il cd. Decreto Scia 2 (Disegno di Legge n. 222/2016) ad attuare effettivamente la sostituzione definitiva della Dia e della Super Dia anche nei pochi settori edilizi in cui veniva ancora utilizzata e cioè:

  • interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica, qualora siano disciplinati da piani attuativi comunque denominati;
  • interventi di nuova costruzione, qualora siano disciplinati da piani urbanistici generali che contengano precise disposizioni planovolumetriche;
  • interventi di ristrutturazione previsti dall’art. 10 del T.U., ovvero quelli che comportano variazioni volumetriche e richiederebbero appunto il Permesso di Costruire.

Dia Dichiarazione Inizio Attività Iva

Fino ad ora abbiamo parlato di Dichiarazione Inizio Attività o DIA Denuncia Inizio Attività per i lavori di ristrutturazione edilizia, ma c’è anche un’altra occasione in cui è necessario presentare la Dia che potrebbe interessarti se sei un lavoratore autonomo o se svolgi un’attività da freelance.

Sto parlando della dichiarazione Inizio Attività Iva o più precisamente della Dia che presentano i lavoratori e i professionisti non obbligati all’iscrizione nel Registro delle imprese e che possono aprire la partita Iva proprio con la presentazione all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di inizio attività.

Per farlo, devi compilare il modello AA9/11 entro trenta giorni dalla data di inizio della tua attività, vale a dire entro un mese dall’inizio di qualunque operazione, sia attiva che passiva, riconducibile all’attività che vuoi cominciare a svolgere.

Come si presenta la Dichiarazione Inizio Attività per la Partita Iva

Il modello AA9/11 va compilato riportando dati identificativi, l’attività che si esercita, il codice Ateco, cioè codice alfanumerico attraverso cui l’Istat classifica le attività economiche, una breve descrizione che riporti il luogo in cui si esercita l’attività lavorativa per la quale si richiede l’apertura della partita iva e il volume d’affari presunto.

Va, inoltre, specificato se si rientra in uno dei regimi fiscali agevolati come la fascia di contribuzione minima oppure le nuove iniziative imprenditoriali.

Altri dettagli necessari alla compilazione del modulo per la richiesta della dichiarazione inizio attività iva sono il luogo in cui vengono conservate le scritture contabili, l’indirizzo di posta elettronica, il sito web e i dati catastali nel quale svolgiamo l’attività.

Dopo la compilazione, il modello va consegnato in duplice copia a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate o spedito via mail.

La guida sulle detrazioni fiscali per la ristrutturazione

Se stai ristrutturando casa sicuramente è importante conoscere e raccogliere più informazioni possibili per quanto riguarda le detrazioni fiscali per la ristrutturazione.

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