Cessione del Credito e Sconto in Fattura: Come Funzionano?

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Con l’introduzione del Superbonus e delle altre agevolazioni fiscali si parla di cessione del credito e sconto in fattura.

Sono infatti queste tra le modalità previste per ottenere i benefici fiscali secondo ciò che è previsto dal Decreto Rilancio.

Sono molte le opportunità per ottenere la possibilità di risparmiare per i prossimi tre anni e, per quanto riguarda il Superbonus, fino al 2025.

Ma in che cosa consistono cessione del credito e sconto in fattura?

Cerchiamo di spiegarlo più nei dettagli attraverso questa guida sull’argomento.

Come funziona la cessione del credito

Secondo ciò che dice l’articolo 121 del Decreto Rilancio, al posto della detrazione fiscale, il contribuente può chiedere la cessione del credito.

Si tratta dell’opportunità di trasformare l’importo in credito d’imposta, con la possibilità di cederlo successivamente ad altri soggetti, come per esempio anche gli istituti di credito e altri intermediari finanziari.

L’impresa che esegue i lavori in questo caso anticipa la spesa detraibile, per poi eventualmente cedere il credito alle banche o ad altri intermediari.

Nel caso specifico della cessione del credito, tu come contribuente devi cedere il tuo credito a terzi, che possono essere altri soggetti, assicurazioni, banche.

Quindi vai oltre ciò che riguarda il passaggio delle imprese e dei fornitori.

Esempio di cessione del credito

Facciamo un esempio per rendere più chiaro ciò che vogliamo dire quando parliamo di cessione del credito.

Mettiamo il caso che dovresti sostenere una spesa di 30.000 euro.

Allora in questo caso, se applichiamo il bonus 110%, il fornitore può maturare un credito d’imposta pari a 11.000 euro.

Il contribuente può far valere nella dichiarazione una detrazione che corrisponde a 22.000 euro, cifra che è pari al 110% dei 20.000 euro che sono rimasti a proprio carico.

Come funziona lo sconto in fattura

Per saperne di più sulle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, anche per quanto riguarda quest’ultima scelta, dobbiamo rifarci all’articolo 121 del Decreto Rilancio, che rappresenta sempre un punto di riferimento molto importante da questo punto di vista.

Infatti, in alternativa alla detrazione, se agisci come contribuente che interviene con dei lavori su un immobile, puoi far valere un contributo sotto forma di sconto, che viene anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi.

Poi interviene di nuovo il credito d’imposta e il fornitore recupera sotto questa forma l’anticipo che ha dato.

In pratica tramite lo sconto in fattura l’impresa che interviene nella realizzazione dei lavori anticipa la spesa detraibile.

Esempio di sconto in fattura

Anche in questo caso, per quanto riguarda lo sconto in fattura, facciamo un esempio relativo al bonus 110%.

Per esempio ipotizziamo sempre una spesa di 30.000 euro, a cui dovrebbe corrispondere una detrazione di 33.000 euro.

A questo punto puoi richiedere lo sconto in fattura all’impresa, pari a 30.000 euro.

Naturalmente non sei tenuto a pagare niente, ma l’impresa che esegue i lavori matura un credito d’imposta che corrisponde a 33.000 euro.

Sta poi all’impresa decidere se recuperare questi crediti dalle tasse o di cederli alla banca.

Quali sono gli interventi a cui si possono applicare

La cessione del credito e lo sconto in fattura rappresentano dei benefici molto interessanti, anche perché sono delle opzioni che si possono applicare a numerosi interventi:

  • lavori del recupero del patrimonio edilizio
  • lavori di manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo degli immobili
  • riparazione e restauro delle parti comuni presenti in un condominio
  • il recupero della facciata degli edifici esistenti (anche pulitura e tinteggiatura)
  • installazione di pannelli fotovoltaici
  • adozione di misure antisismiche
  • installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche

Si tratta più in generale di tutti quei lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione, che comprende anche interventi ordinari che sono relativi alle parti comuni di un condominio e lavori di efficienza energetica.

Step per chiedere lo sconto in fattura

Per poter ottenere lo sconto in fattura bisogna rivolgersi ad un professionista, come per esempio un architetto, un ingegnere o un geometra, i quali devono mettere a punto tutte le pratiche, con le relative asseverazioni tecniche che vanno inviate all’ENEA.

Il professionista a cui ti rivolgi deve produrre l’APE relativo sia al prima che al dopo intervento, dichiarando il miglioramento di due classi energetiche.

Deve specificare che si tratta di opere che ricadono fra quelle previste dalle agevolazioni e deve verificare che le spese sostenute siano congrue in base ai lavori realizzati.

Dopo devi rivolgerti ad un commercialista, ad un consulente del lavoro o ad un CAF per richiedere il visto di conformità.

A questo punto per ottenere lo sconto in fattura devi trovare un’impresa che sia disposta ad accettare questa opzione.

Infine, se ti servi del Superbonus, non paghi nulla in fattura o, se utilizzi il bonus ristrutturazione, paghi soltanto il 50%.

Step per chiedere la cessione del credito

Per chiedere la cessione del credito devi agire innanzitutto come nel primo caso che ti abbiamo descritto della situazione dello sconto in fattura.

Scegli il professionista per le pratiche edilizie e, una volta ottenuti questi documenti, richiedi il visto di conformità.

Valuta a questo punto le proposte delle banche oppure rivolgiti alle aziende che vogliono aderire all’iniziativa.

Di solito si esegue una procedura online, che consiste nel caricare tutti i documenti che hai sui vari portali, in modo che gli istituti di credito possano fare le dovute verifiche.

Per esempio dovresti mettere a disposizione delle banche fatture, ricevute, asseverazioni, contabilità, contratti.

Infine puoi iniziare i lavori, ricordandoti di pagare con il cosiddetto bonifico parlante.

Come avviene la comunicazione all’Agenzia delle Entrate

Come ti sarai potuto rendere conto, la cessione del credito e lo sconto in fattura rappresentano delle operazioni molto agevoli che ti permettono di risparmiare sui lavori di ristrutturazione.

Come ultima fase, devi però tenere in conto il fatto che devi effettuare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Sia nel caso della cessione del credito che dello sconto in fattura devi rivolgerti ad un commercialista o ad un operatore del CAF, che inviano i documenti all’Agenzia delle Entrate.

La comunicazione deve avvenire entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese per i lavori.

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