Cambio Destinazione D’uso da Ufficio ad Abitazione: Quanto Costa e Come si Fa!

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Spesso capita di visitare un ufficio che presenta la metratura che si desidera per la propria casa e che con una valida ristrutturazione può essere trasformato in abitazione.

A questo punto è normale chiedersi se il cambio destinazione d’uso da ufficio ad abitazione sia possibile e come si fa!

In questa guida troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Cambiare destinazione d’uso da ufficio ad abitazione: requisiti necessari

Il cambio di destinazione uso da ufficio ad abitazione comporta un  cambio di categoria catastale, che potrebbe incidere, modificando gli oneri relativamente al pagamento di alcune imposte.

Innanzitutto esistee una prima verifica che si deve compiere preventivamente per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso da ufficio ad abitazione è relativa al regolamento condominiale, per vedere se esso lo consente, se è possibile realizzare una nuova destinazione d’uso.

Ci sono altri requisiti importanti da soddisfare:

  1. Rapporto tra superficie calpestabile e illuminazione garantita: si deve verificare il rapporto tra la superficie calpestabile e l’illuminazione garantita dalle finestre. Infatti in ogni abitazione è necessario che ci siano delle fonti di luce naturale garantite dalla presenza di finestre in appositi spazi, caratteristica che invece non viene richiesta per ogni ufficio.
  2. Altezza interna e situazione igienico sanitaria: per ogni ambiente per le abitazioni si devono rispettare dei parametri che riguardano l’altezza interna e dei requisiti che riguardano la situazione igienico-sanitaria. È molto importante che le stanze abbiano delle dimensioni minime, a seconda a quale ambiente di casa si faccia riferimento.
  3. Allaccio elettrico, impianto termico e acustica: poi altri requisiti tecnici riguardano il cambiamento per esempio degli allacci all’impianto idrico e all’impianto elettrico esistenti nel palazzo, magari anche per soddisfare l’esigenza di mettere a punto una cucina o di realizzare un bagno aggiuntivo. Per effettuare un cambio di destinazione d’uso da ufficio ad abitazione si devono verificare determinati requisiti che riguardano l’impianto termico e l’acustica degli ambienti. Per esempio è possibile che per realizzare un cambio di destinazione d’uso da ufficio ad abitazione si debba provvedere a mettere a punto dei lavori di coibentazione oppure si debba cambiare la caldaia o si debbano sostituire gli infissi.
  4. Vincoli paesaggistici: è importante verificare anche le eventuali autorizzazioni paesaggistiche e che il locale non ricada in zona sottoposta a tutela. Infatti le opere che devono essere realizzate per il cambio destinazione d’uso da ufficio ad abitazione, in zone tutelate come beni culturali o del paesaggio, non devono comportare alterazione dell’aspetto esteriore degli edifici.

Come si fa il cambio destinazione uso da ufficio ad abitazione

Per la destinazione d’uso, se si vuole passare da un ufficio ad un’abitazione, bisogna fare riferimento ad una specifica pratica edilizia, a seconda anche della categoria catastale che si avrà come risultato finale.

Per esempio di solito la pratica comporta un cambio di categoria A10 (tipica degli uffici) in appartamento rientrante nella categoria A2.

Dopo aver fatto le verifiche del caso, si deve provvedere alla fine a realizzare una variazione catastale da ufficio, quindi da A10, in appartamento di civile abitazione, rientrante nella categoria A2, o in abitazione di tipo economico, che fa parte della categoria catastale A3.

Per eseguire questo cambio di destinazione d’uso occorre presentare in Comune la richiesta di permesso di costruire. Una volta ottenuta l’autorizzazione basterà regolarizzare e dichiarare la nuova categoria catastale. Occorre dunque fare richiesta di variazione da categoria catastale A10 a categoria catastale A2 o A3.

Tutto questo comporta anche una variabile nella rendita catastale e quindi cambiano anche i parametri che vengono utilizzati per calcolare le imposte come la Tasi, la Tari, l’Imu.

Quanto costa cambiare destinazione d’uso da ufficio ad abitazione?

Se vuoi cambiare destinazione d’uso, trasformando il tuo ufficio in un’abitazione, devi calcolare anche i costi che devi sostenere.

Infatti questa scelta comporta comunque delle spese:

  • Parcella del professionista: innanzitutto devi valutare la parcella del professionista che si occuperà di svolgere le pratiche e di verificare tutti i requisiti tecnici per il cambio di destinazione d’uso. L’onorario da corrispondere al tecnico può essere variabile. Calcola un budget per la parcella del professionista dai 400 euro circa in su. Altre spese da non sottovalutare sono quelle connesse al pagamento degli oneri di urbanizzazione e ai diritti di segreteria, la cui entità dei costi può variare da Comune a Comune.
  • Costi collegati a lavori specifici: ci sono poi i costi veri e propri delle modifiche da apportare, attraverso dei lavori specifici anche di muratura e di adattamento degli spazi interni. Quindi calcola, anche per valutare la corrispondenza con il budget a disposizione, le spese per pagare i professionisti, le forniture e le materie prime da utilizzare. Per non spendere in maniera eccessiva, dovresti analizzare preventivamente con una certa attenzione tutto ciò che la normativa specifica riguardo alle metrature, agli impianti, alle fonti di illuminazione. Infatti può capitare che in un locale, per soddisfare questi requisiti, debbano essere effettuate delle modifiche importanti, che implicano naturalmente delle spese maggiori.

Dovresti richiedere dei preventivi ai vari professionisti per comprendere quanto ogni intervento ti verrà a costare, in modo da scegliere la spesa più conveniente.

Ricordati sempre che nel caso in cui le opere del cambio d’uso da ufficio ad abitazione vengano realizzate senza permesso, il tecnico deve verificare la possibilità che si possa predisporre una sanatoria edilizia.

Se questa non sarà possibile, devi poi procedere a sostenere altre spese, ripristinando lo stato dei luoghi e riportando l’immobile a quelle condizioni che sono state autorizzate in origine.

I nostri consigli

Comprare un ufficio e trasformarlo in abitazione spesso si rivela conveniente.

In quanto comprare un ufficio può avere un prezzo più basso rispetto al prezzo che bisognerebbe impiegare per comprare un’abitazione.

In realtà il cambio di destinazione d’uso da ufficio ad abitazione è un’operazione piuttosto diffusa che è sempre meglio affidare ad un professionista di modo tale che la variazione catastale venga richiesta correttamente e vada in porto.

E’ sempre meglio effettuare questa operazione prima del rogito.

Se invece l’immobile è di proprietà e si vuole proseguire con il cambio di categoria catastale è sempre bene verificare sin da subito i criteri tecnici per poi procedere con la variazione catastale.

15 Commenti

  1. Volevo sapere se da una abitazione si può collegare,
    tagliando la soletta, la parte sottostante dischiarata C2
    Preciso che la parte sottostante ha una altezza di cm 210

    • E’ molto difficile che si possa fare.
      In ogni caso ti converrebbe far vedere l’appartamento o la casa ad un esperto del settore di modo tale che ti possa consigliare cosa sia meglio fare.

  2. Salve volevo chiedere una cosa abito1 in un condominio dove 80% degli immobili sono adibiti ad abitazione A 4 e io avendo acquistato un appartamento Con categoria A 10 (SENZA VOLERLO E NE SONO VENUTO A CONOSCENZA DOPO MOLTI ANNI E PER PURO CASO) VORREI CAPIRE – PERCHE E COSI DIFFICILE SAPERE SE IL PIANO URBANISTICO DEL PROPRIO COMUNE LO PERMETTE E PERCHE SAPENDO CHE NELLO STESSO EDIFICIO CI SONO LA MAGGIOR PARTE DEGLI APPARTAMENTI E AD USO ABITATIVO A4 ? LOGICAMENTE IL MIO APPARTAMENTO A TUTTI I PARAMETRI DI AGIBILITA E ALTRO.

  3. Buonasera volevo un informazione volevo passare da un fondo commerciale che ho appena fatto ad una casa x darla in affitto quanto mi verrebbe a costare su per
    giù e le spese dell’imu aumenterebbero di tanto?….. grazie

    • Salve,
      il cambio di destinazione d’uso ha un costo che va dagli 80 ai 350 euro di costi di segreteria più la parcella del tecnico che generalmente ha un costo di 300 euro circa.
      Per quanto riguarda l’importo dell’Imu dipende dalla classe catastale che verrà destinata all’immobile.
      Per tenere tutti i costi sotto controllo e fare valutazioni corrette circa l’affitto le consigliamo di preparare un business plan immobiliare.
      Per approfondire può leggere questa guida: https://www.likecasa.it/business-plan-immobiliare/12342

  4. Salve chiedo il vostro cortese aiuto sono in possesso di un fondo catastato A10 a piano terra in un condominio vorrei chiare destinazione in civile abitazione il regolamento condominiale me lo concede , le metrature , luminosità, impianti altezze uguale l’unico cavillo che il regolamento urbanistico comunale impone un.garage si proprietà nonostante ci sono in abbondanza posti pubblici, ce soluzione a questi mio caso ? Grazie

  5. Salve,
    Sto valutando di acquistare all’asta un A10 (che in precedenza era già un A2)da riaccatastare come prima casa.
    Il cambio dello stato d’uso, si può fare prima dell’intestazione, per evitare di pagare l’imposta del 9%?
    Grazie

  6. Buonasera, volevo sapere se a Roma zona Infernetto è possibile trasformare un villino attualmente accatastato
    A10 (dove viviamo dal 2003 ) in abitazione A2.
    Grazie

    • Salve,
      la categoria catastale A10 indica un’abitazione a uso ufficio! La categoria catastale A2 indica un immobile a uso abitativo di tipo signorile.
      Il villino generalmente appartiene alla categoria catastale A7.
      Le consigliamo di rivolgersi ad un professionista del settore onde evitare di commettere errori.
      Questa guida potra esserle utile: https://www.likecasa.it/categoria-catastale/593
      Saluti.

  7. Salve, per un edificio costruito nel 76 il D.M. del 1975 vale? Al piano terra ci sono garage ed un ufficio, l’ufficio è diventato abitazione (A2) col condono edilizio del 1986 (concessione edilizia a sanatoria per cambio di destinazione d’uso) anche se sulla pianta è riportata l’altezza 2.64 m (corrispondente alla realtà). Rientra nelle deroghe al D.M del 75? Per risolvere dovrei abbassare il pavimento? O cosa potrei fare? Grazie per l’aiuto

  8. Salve,
    Viviamo in zona a Parma e abbiamo visto una villetta bifamiliare su due piani tramite un´agenzia immobiliare. Ci e´stato detto che la parte pianterreno della villetta e´attualmente ad uso ufficio. I due piani sono sempre stati collegati da scala interna in quanto prima faceva parte d´uso abitativo.
    E´possibile cambiare nuovamente lo stato d´uso e´integrarla come unico immobile invece che due disti appartamenti? E se fosse possibile e’ meglio organizzare prima del rogito?
    Grazie mille anticipatamente per la risposta.

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