Dichiarazione di Rispondenza Impianto Elettrico: Che Cos’è, Quando Occorre Farla e Come Funziona

Dichiarazione di rispondenza impianto elettrico

Vuoi essere sicuro che in casa tua l’impianto elettrico sia a norma? Fai confusione su quale sia la documentazione necessaria a dimostrarlo?

Non preoccuparti, sei sulla pagina giusta! Iniziamo proprio dalla dichiarazione di rispondenza impianto elettrico, così scoprirai quando è necessaria, a che cosa serve e com’è fatta. Con un po’ di chiarezza e le informazioni giuste potrai tornare sereno, sicuro di avere un impianto elettrico a norma.

Ti consigliamo di raccogliere tutte le informazioni utili riguardo l’impianto elettrico.

Sul nostro sito noi di Likecasa abbiamo approfondito notevolmente l’argomento pertanto comincia a leggere la nostra guida vedrai che troverai tutte le informazioni che stai cercando.

INIZIAMO!

Dichiarazione di rispondenza impianto elettrico: di cosa si tratta e quando va richiesta

Dal 2008 è in vigore in Italia un decreto ministeriale che regola gli impianti elettrici e tutti i tipi di interventi eseguiti dai professionisti iscritti all’albo che riguardano l’impianto elettrico, dalla sua installazione fino alla manutenzione periodica dello stesso.

La normativa che regola gli impianti elettrici prevede che ogni immobile sia in possesso di una relativa certificazione: una dichiarazione di conformità (QUI ti spieghiamo molto bene perchè è obbligatorio questo documento) che ogni tecnico professionista è obbligato a rilasciare subito dopo il collaudo finale del sistema appena installato.

Il decreto specifica che, in assenza di questa certificazione, il proprietario dell’immobile in questione può richiedere una dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico.

Quindi, alla luce della legislazione che regola gli impianti elettrici a norma, possiamo affermare che la dichiarazione di rispondenza, ovvero una relazione tecnica rilasciata da un professionista (“dichiarazione di rispondenza impianto elettrico professionista”) può essere richiesta dal proprietario quando la dichiarazione di conformità impianto elettrico sia assente.

La legge prevede anche che il proprietario debba essere in possesso di almeno una delle due tipologia di dichiarazione (dichiarazione di conformità o in sua assenza dichiarazione di rispondenza) se vuole vendere o affittare l’immobile e questo vale per qualunque tipologia di immobile.

È necessario per dimostrare al futuro proprietario dell’immobile, in caso di vendita, o al futuro affittuario dell’abitazione che l’impianto elettrico presente in casa sia a norma di legge.

L’assenza di una delle due certificazioni obbligatorie impedisce la regolare registrazione della vendita o della locazione.

Altro caso in cui una delle due certificazioni relative all’impianto elettrico è obbligatorio si verifica quando bisogna rilasciare la certificazione relativa all’agibilità di un locale commerciale.

Anche al momento dell’allacciamento di una nuova utenza o dell’allacciamento dell’elettricità il proprietario dell’immobile è obbligato a trasmettere o presentare una copia della documentazione riguardante l’impianto elettrico alla compagnia fornitrice di energia o nell’eventualità di interventi di modifica all’impianto elettrico.

In ogni caso ricordiamo che oltre alle certificazioni è fondamentale eseguire una regolare manutenzione degli impianti presenti in casa.

Dichiarazione di rispondenza impianto elettrico: come si richiede e come viene rilasciata

A questo punto, una volta appurato che la dichiarazione di rispondenza impianto elettrico è necessaria quando non sono presenti le altre certificazioni, bisogna assicurarsi di essere in possesso o della dichiarazione di conformità o della dichiarazione di rispondenza quando si ha intenzione di vendere o di affittare.

Al contrario, quando si è dalla parte opposta e si vuole acquistare l’immobile o si sta per firmare un contratto di locazione bisogna ugualmente accertarsi della presenza della documentazione relativa all’impianto elettrico dell’immobile, sia per ragioni legislative sia per ragioni di sicurezza.

In assenza delle certificazioni si è a rischio, non si può essere certi che l’immobile raggiunga i giusti standard di sicurezza.

Chi può rilasciare la dichiarazione di rispondenza

Quando la dichiarazione di conformità manca è possibile chiedere quella di rispondenza a un professionista iscritto all’albo (un elettricista) abilitato a effettuare ogni tipo di test necessario per rilasciare la corretta relazione tecnica dell’impianto elettrico che consiste nella compilazione di un modulo dichiarazione di rispondenza impianto elettrico.

È importante sapere che il professionista abilitato può rilasciarla solo se ha almeno cinque anni di esperienza nel settore.

In caso contrario non potrà rilasciare una documentazione così importante che comporta una grande responsabilità da parte sua.

Quindi fate attenzione a ricordare questo dettaglio e ad accertarvi dell’esperienza sufficiente del professionista abilitato.

Per rilasciare la dichiarazione di rispondenza impianto elettrico esiste una procedura ben precisa, sempre regolata dalla normativa degli impianti elettrici, che consiste nell’effettuare una serie di test di controllo obbligatori in grado di assicurare che l’impianto elettrico sia davvero a norma.

Test di controllo obbligatori: quali sono

Nessun tecnico può rilasciare la dichiarazione di rispondenza senza averli effettuati tutti e correttamente.

Questi test di verifica possono essere applicati a qualsiasi tipologia di impianto (anche quando l’impianto elettrico è a vista), vanno effettuati con attrezzature adeguate e sono divisi in due tipi: visivi e strumentali.

I primi sono stati studiati per verificare che siano presenti tutti i dispositivi salvavita e di protezione in generale, sia per quanto riguarda i contatti diretti che quelli indiretti. Inoltre, servono ad accertare che l’impianto elettrico rispetti tutte le norme amministrative e di sicurezza.

I test strumentali, come si può facilmente intuire dal nome, sono utili per verificare aspetti più pratici dell’impiantistica, come la verifica della capacità di isolamento dei cavi, della resistenza di terra, della corretta funzionalità degli interruttori differenziali, della continuità dell’impianto elettrico a norma.

Infine, è utile ricordare sempre che tutte queste verifiche non saranno soltanto valide per permettervi di ottenere la certificazione, ma potranno anche assicurarvi che l’impianto dell’immobile a vostra disposizione è sicuro, risponde a requisiti stabiliti, offre ottime prestazioni ed è perfettamente conforme al progetto impianto elettrico.

I dati della relazione tecnica

Dopo aver effettuato questi test, se possedete un impianto elettrico a norma, il tecnico provvederà a rilasciare la dichiarazione rispondenza impianto elettrico interamente compilata, che potrete allegare al resto della documentazione relativa all’immobile in vostro possesso.

In questa particolare relazione tecnica impianto elettrico verranno riportati tutti i dati del professionista e della sua ditta, le varie informazioni riguardo l’impianto (la potenza impegnata, l’ubicazione, le diramazioni, le deviazioni), il risultato dei vari test effettuati e la relativa certificazione firmata e timbrata.

Se i test rivelano un impianto elettrico non a norma, prima di rilasciare la dichiarazione rispondenza impianto elettrico o qualunque altra relazione tecnica impianto elettrico, sarà doveroso effettuare tutti gli interventi necessari al fine di salvaguardare la sicurezza di tutti.

In questo caso, il tecnico sottoscriverà che l’impianto non è idoneo e non risponde ai requisiti della normativa vigente.

Ad ogni modo, questo servizio avrà un costo calcolato seguendo diversi parametri e potrà variare in base alla metratura dell’immobile e al computo metrico dell’impianto.

Consigli di Likecasa

Nella nostra guida ti abbiamo messo in evidenza tutti i punti fondamentali riguardanti questa dichiarazione.

Ma ovviamente abbiamo raccolto, molte altre informazioni che riguardano l’impianto elettrico e che vogliamo segnalarti:

2 Commenti

  1. È bene ricordare però che anche in presenza della DI.RI. o della DI.CO. se non si effettua una opportuna manutenzione l’impianto non si può ritenere sicuro dopo anni.

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