Spese Detraibili Acquisto Prima Casa: Quali Sono!

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Quali sono le spese detraibili sull’acquisto della prima casa?

Sul 730 per l’acquisto della prima casa, in sede di dichiarazione dei redditi, possono essere detratte alcune spese.

Infatti di solito l’acquisto di quella che viene adibita ad abitazione principale è soggetto a delle agevolazioni, come per esempio le spese sostenute dal notaio, per un’eventuale stipula del mutuo.

Naturalmente non tutte le spese sono detraibili, perché per esempio non si possono portare a detrazione i costi dell’onorario del professionista notarile che ha elaborato il contratto di compravendita.

Vediamo subito di che cosa si tratta con questa guida che abbiamo preparato appositamente per te.

Iniziamo subito!

Quali spese notarili si possono detrarre?

Quando si acquista casa alcune spese possono essere detratte.

Si tratta delle:

  • Spese legate al mutuo
  • Le spese di agenzia

Analizziamole una alla volta per fare maggiore chiarezza.

Spese del mutuo detraibili: quali sono

Fra le spese detraibili per l’acquisto della prima casa iniziamo con le spese che si riferiscono agli interessi passivi sui mutui.

Per controllare questi costi nelle dichiarazione dei redditi basta vedere che cosa è riportato nel quadro E del modello 730.

In particolare gli interessi passivi sui mutui sono indicati nel rigo E7.

Nello specifico le voci che si possono detrarre:

  • le commissioni spettanti agli istituti per le attività di intermediazione;
  • gli oneri fiscali;
  • la provvigione per scarto rateizzato;
  • le spese di istruttoria e di perizia tecnica;
  • la penalità in caso di anticipata estinzione del mutuo;
  • l’importo corrispondente alle maggiori somme che si devono sborsare a causa delle variazioni del cambio, nel caso di mutui stipulati in altra valuta.

Come calcolare la detrazione in un atto con mutuo

Per quanto riguarda le spese detraibili per il mutuo, questa detrazione spetta con limiti differenti in base alle finalità e per il periodo per cui è stato contratto il mutuo.

In particolare, se consideriamo le spese detraibili per l’acquisto della prima casa, nel caso del mutuo su abitazione principale, la detrazione massima rientra in un limite di una cifra pari a 4.000 euro.

Riguardo gli interessi passivi sul mutuo si fa veramente tanta confusione.

Per questo motivo noi di Likecasa abbiamo preparato 2 tabelle che ti permetteranno di capire a quale casistica appartieni e quanto puoi detrarre.

Interessi Passivi Detraibili dall’Irpef

Prima del 1993Nel 1997Dal 1998
Mutuo per acquisto di abitazione principalexxx
Mutuo per costruire o ristrutturare abitazione principalex
Mutuo per ristrutturazione e restauro di qualsiasi tipo di abitazione anche principalex
Mutuo per immobili che non sono abitazione principalex

Tetto di spesa massimo su cui applicare il 19%

Finalità del MutuoTetto di spesa massimo per interessi passivi su cui applicare il 19% di detrazione
Mutuo per acquisto di abitazione principale4000 Euro in qualsiasi data
Mutuo per costruire o ristrutturare abitazione principale2528,28 Euro se contratto da 1998
Mutuo per ristrutturazione e restauro di qualsiasi tipo di abitazione anche principale2528,28 Euro se il mutuo è stato contratto nel 1997
Mutuo per immobili che non sono abitazione principale2065,83 Euro per mutui contratti prima del 1993 anche se abitazione non principale

Contitolarità del mutuo

C’è poi la questione della contitolarità del mutuo.

A questo riguardo c’è una norma specifica per quanto riguarda i contratti stipulati dal 1993.

In queste situazioni la legge stabilisce che in caso di contitolarità il limite di 4.000 euro è riferito all’ammontare complessivo.

Questo importo deve essere ripartito tra i mutuatari secondo parti uguali.

Fa eccezione da questo punto di vista il mutuo cointestato quando il coniuge è a carico dal punto di vista fiscale.

Allora in queste situazioni il coniuge che sostiene la spesa può avere entrambe le quote.

Nel momento in cui il coniuge dona all’altro la sua quota di proprietà, in ogni caso gli spetta sempre la quota per un massimo di 2.000 euro per fruire della detrazione degli interessi.

La detraibilità delle spese notarili

In presenza di un mutuo ipotecario che si è acceso per acquistare la prima casa, come abbiamo già specificato prima, è possibile considerare anche le spese notarili per l’acquisto della prima casa detraibili per la stipula del contratto di mutuo.

In questo caso la detrazione riguarda il 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori.

Inoltre sono detraibili anche le spese relative alle quote di rivalutazione che dipendono da clausole di indicizzazione.

Specifichiamo comunque che per i mutui stipulati dal 1993 la detrazione di cui stiamo parlando spetta soltanto per quei mutui che sono stati stipulati per l’acquisto della casa da adibire ad abitazione principale entro un anno.

Quindi tutto deve essere fatto nel corso dell’anno successivo alla stipula del mutuo, sottoscrivendo proprio entro tale termine di tempo il contratto di compravendita.

Inoltre la legge stabilisce che le spese detraibili per l’acquisto della prima casa valgono soltanto per il periodo in cui l’immobile acquistato è utilizzato come abitazione principale.

Non spetta però il diritto alla detrazione per eventualmente i periodi in cui cessa questo utilizzo.

Nel caso in cui l’acquirente cessi l’utilizzo della prima casa come abitazione principale e poi decida di ripristinare l’utilizzo dell’immobile come prima casa a partire da un successivo periodo, può fruire nuovamente della detrazione.

Il caso del deposito presso il notaio

Può capitare anche il fatto che il contribuente, nel momento in cui decide di acquistare un immobile, costituisca un deposito presso il notaio.

Il deposito naturalmente si riferisce ad un anno in particolare e in certi casi il notaio presso il quale è avvenuto il deposito ha la possibilità di emettere la fattura nell’anno successivo.

In questo caso le spese sono detraibili in riferimento all’anno di costituzione del deposito.

Ecco perché è importante che il contribuente tenga in suo possesso la documentazione attestante la data e l’importo del deposito presso il notaio.

Le spese di agenzia

Dopo che si effettua il rogito, è possibile portare a detrazione anche le commissioni che sono state pagate ad un’agenzia che ha svolto un’opera di intermediazione tra il venditore e l’acquirente.

In questo caso il limite massimo ammissibile corrisponde a 1.000 euro.

Si tratta di una detrazione pari al 19%, ma puoi farla soltanto se già hai completato l’acquisto o se almeno hai registrato il compromesso.

Le detrazioni per il risparmio energetico

Da parte dello Stato c’è una grande attenzione nel cercare di incentivare sempre di più gli interventi per la riqualificazione energetica degli edifici.

Per questo, a seconda degli interventi apportati, si possono detrarre varie percentuali.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, nello specifico, fino ad un valore massimo di 30.000 euro, si può detrarre il 50% per le spese che riguardano l’installazione di infissi, di schermature solari o che si riferiscono alla sostituzione degli impianti di climatizzazione con impianti con caldaia a condensazione.

È necessario che questi ultimi abbiano un’efficienza almeno pari alla classe A.

Inoltre si può detrarre il 65% per l’installazione di microcogeneratori per la sostituzione degli impianti di climatizzazione con apparecchi composti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.

Il tutto è ammissibile fino ad un valore massimo di 100.000 euro.

Di recente il Decreto Rilancio ha introdotto il Superbonus, che ha portato al 110% la percentuale della detrazione per gli interventi che riguardano l’efficienza energetica.

Il Decreto Rilancio prevede anche il cosiddetto sconto in fattura, uno sconto diretto al posto della detrazione.

Il bonus mobili

Esiste anche una detrazione confermata che riguarda l’acquisto di mobili e di elettrodomestici.

Il tutto è abbinato comunque agli interventi di ristrutturazione.

In una situazione come questa puoi usufruire del 50% di detrazione fiscale per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici di almeno classe A+, che diventa A per i forni.

Quali sono le spese non detraibili

Ci sono alcune spese che non sono comunque detraibili per l’acquisto della casa.

Quindi vediamo quali sono queste spese escluse dalla detrazione:

  • i costi che fanno riferimento all’onorario del notaio, almeno per quanto riguarda la stipula del contratto di compravendita
  • le spese di assicurazione dell’immobile
  •  le imposte di registro, l’Iva e le imposte ipotecarie e catastali

L’Agenzia delle Entrate, con la circolare numero 50 del 2002, ha fatto ulteriori specificazioni, prevedendo anche altri costi che non si possono portare a detrazione nella misura del 19%.

Infatti l’ente ha descritto come non detraibili gli interessi pagati in seguito ad altri tipi di finanziamenti diversi da quelli relativi al contratto di mutuo.

Quindi per esempio non si possono detrarre le spese per apertura di credito bancario o di cessione dello stipendio, anche nel caso in cui la banca emetta una garanzia ipotecaria sugli immobili.

Inoltre, sempre con la stessa circolare suddetta, l’Agenzia delle Entrate ha detto che non possono essere detraibili nemmeno gli interessi pagati per un prefinanziamento ricevuto per finanziare il mutuo ipotecario.

È bene essere consapevoli di quali sono le spese detraibili per l’acquisto della prima casa e quali costi invece non si possono detrarre, facendo chiarezza fra tutte le norme che vigono su questo argomento.

In questo modo saprai orientarti anche sulle effettive spese che devi sostenere nel caso di acquisto di un immobile che vuoi adibire ad uso di abitazione principale, senza ritrovarti ad avere sorprese poco piacevoli a compravendita già avvenuta.

Abbiamo selezionato per te: Quanto Costa Mantenere una Casa di Proprietà? L’Elenco Completo di Tutte le Spese!

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