Liberatoria Spese Condominiali: Cos’è, Chi la Rilascia e Costo!

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La questione della liberatoria delle spese condominiali spesso non è trattata nel modo più chiaro possibile.

Eppure quando si deve vendere una casa è fondamentale avere tutte le informazioni che possono essere utili su tutti i passaggi che hanno a che fare con la burocrazia.

La liberatoria delle spese condominiali o, per dirla più brevemente, liberatoria condominiale, è una di quelle questioni delle quali bisogna essere ben informato, specialmente se devi avere a disposizione tutti i documenti importanti per vendere una casa.

Ma vediamo esattamente che cos’è la dichiarazione della liberatoria delle spese condominiali, chi la rilascia e quando serve.

Segui la nostra guida sulla liberatoria delle spese condominiali.

Che cos’è la liberatoria condominiale

Facciamo subito un esempio, per spiegare che cosa si intende quando ci si riferisce alla liberatoria delle spese condominiali.

Si dà il caso, per esempio, che si sia ricevuto in eredità un immobile e che tu abbia deciso di venderlo.

Naturalmente, per poter effettuare la compravendita, devi avere tutti i documenti in regola.

Nel momento in cui l’acquirente va a controllare tutti i documenti, il notaio ti può comunicare che per procedere al rogito ha bisogno della liberatoria del condominio.

La liberatoria di condominio è un documento attraverso il quale un soggetto libera un altro soggetto da un certo vincolo contratto precedentemente.

Chi rilascia la liberatoria condominiale

Per essere più precisi (vedremo poi che ruolo ha l’amministratore in tutto questo) l’amministratore può fornire un’attestazione dei debiti e dei crediti del condominio, che a volte contiene anche delle informazioni su degli screzi considerati pendenti.

Ma vediamo a chi rivolgersi per riuscire ad ottenere la liberatoria delle spese condominiali per un rogito.

Quindi il ruolo fondamentale è quello dell’amministratore condominiale.

In realtà in senso stretto l’amministratore di condominio non può fornire una dichiarazione di liberatoria delle spese condominiali, perché altrimenti il condomino può essere escluso sia dai debiti residuali che da quelli futuri.

La normativa vigente ha pensato anche a questo punto di vista e, per evitare che ciò accada, quindi, evitando quindi che il condomino sia libero da debiti passati o futuri, ha pensato esattamente al tipo di liberatoria delle spese condominiali a cui può dare adito.

Vediamo adesso quando serve la liberatoria delle spese condominiali.

Quando serve la liberatoria delle spese condominiali

La liberatoria delle spese condominiali è obbligatoria?

Tutto dipende dalle verifiche effettuate dal notaio nel momento in cui si deve effettuare il rogito.

Per effettuare il rogito e quindi concludere la messa a punto di una compravendita immobiliare, è necessario che il venditore sia in possesso della liberatoria.

Quindi la può richiedere un venditore rivolgendosi all’amministratore, in modo da attestare debiti e crediti del condomino che la richiede per l’anno in corso e per i 12 mesi precedenti.

L’amministratore più che altro, anche se in generale si parla di liberatoria, è tenuto a rilasciare un’attestazione.

Si tratta di un documento che non libera il venditore dal pagamento di eventuali tasse, ma nemmeno dalle rate versate o da quelle che non sono state versate per le spese ordinarie o per spese straordinarie deliberate dall’assemblea dei condomini.

Come si richiede

Quindi abbiamo detto che l’amministratore di condominio è la persona incaricata di rilasciare questa forma di attestazione o, chiamata comunemente, liberatoria delle spese condominiali.

Naturalmente per richiederla il venditore si deve rivolgere all’amministratore del condominio o dell’immobile che va ad acquistare.

Pertanto diventa fondamentale contattare l’amministratore via telefono o via mail e procedere con la richiesta.

Quanto costa la liberatoria per le spese condominiali

L’ amministratore (che tra l’altro ha l’obbligo di dover provvedere al rilascio di questo documento) può decidere se essere compensato oppure se corrispondere gratuitamente dopo aver fatto le ricerche sullo storico del venditore.

Questo è un altro punto piuttosto dibattuto per quanto riguarda le modalità della richiesta della liberatoria delle spese condominiali.

La legge, infatti, non tratta chiaramente nemmeno quest’obbligo o meno di essere ricompensati.

Infatti è proprio l’amministratore che sceglie di dare una forma al risultato dei suoi controlli contabili, perché tutto sia a posto e si possano realizzare il rogito e la compravendita.

Tuttavia nonostante la legge non preveda un compenso per l’attività di redazione e di rilascio dell’attestazione liberatoria, può succedere che l’amministratore di condominio chieda un piccolo contributo di 50 euro per la ricerca che è stata svolta.

Chi risponde alle vecchie spese condominiali?

In linea generale occorre sapere che il condominio ha il potere di agire sia nei confronti del vecchio proprietario sia nei confronti del nuovo per le spese che interessano l’anno in vendita e l’anno precedente.

Per quanto riguarda gli anni antecedenti l’unico responsabile risulterà essere il vecchio proprietario.

Chi deve comunicare all’amministratore la vendita della casa?

Quando viene acquistata una casa in un condominio bisogna comunicare all’amministratore di essere diventati proprietari.

La responsabilità spetta in parte al venditore, ma in parte anche all’acquirente, che devono comunicare all’amministratore tutti i documenti secondo la normativa vigente.

Questo è molto importante, anche ai fini della liberatoria delle spese di condominio.

Infatti anche il venditore è spinto a dare all’amministratore l’avvenuta cessione della casa, per evitare che anche a distanza di tempo gli vengano recapitate le richieste di spese.

Potrebbe sembrare soltanto un comportamento doveroso e non obbligatorio per legge.

In realtà, però, a ben vedere non esiste così tanta differenza con comportamento doveroso e inadempimento che si va a scontrare con ciò che dice la legge.

D’altronde c’è da dire anche che l’amministratore deve ricevere l’avvenuta compravendita della proprietà, perché, secondo l’articolo 1130 numero 6 del Codice Civile, l’amministratore di condominio deve occuparsi di tenere il registro relativo all’anagrafe condominiale.

In questo registro devono essere specificate tutte le generalità dei proprietari e dei diritti reali o diritti di godimento, i codici fiscali, la residenza, il domicilio e i dati catastali di ogni unità immobiliare.

Sempre secondo l’articolo 1130 del Codice Civile, vengono stabiliti gli obblighi delle comunicazioni, specificando che ogni variazione dei dati deve essere comunicata all’amministratore in maniera scritta entro 60 giorni.

È di solito il nuovo condomino che, avendo assunto la proprietà del nuovo immobile, è tenuto alla collaborazione con l’amministratore anche per permettere a quest’ultimo di tenere aggiornato il registro condominiale.

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