Come Vendere un Garage: Documenti Utili e Tasse da Pagare!

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Come vendere un garage?

La vendita di un box auto non è così semplice come potrebbe sembrare.

Infatti bisogna sapere che ci sono delle pratiche burocratiche specifiche che devono essere seguite con grande precisione.

Ma come orientarsi per sapere come vendere un box auto?

Ecco la nostra guida che ti spiega passo passo cosa devi fare.

Che cosa si intende esattamente con garage?

Partiamo dalla definizione del box auto, che si può chiamare anche più comunemente garage.

Si tratta di un bene immobile o un fabbricato, perché è il risultato di un’attività di trasformazione portata avanti da un individuo.

Questo immobile, ovvero il garage, può essere considerato come immobile a se stante oppure come un bene immobile pertinenziale, come pertinenza ad un altro bene immobile.

Quindi, se vuoi sapere come vendere un garage, ricordati che puoi acquistare un box come unità immobiliare singola oppure come unità immobiliare che è vincolata al servizio di un’altra unità, che può essere una casa, ma anche un ufficio o un negozio.

Documenti necessari per la vendita di un box auto

Ci sono alcuni documenti indispensabili di cui si deve essere consapevoli, se si vuole sapere come vendere un garage.

Infatti, dopo aver trovato una parte acquirente e dopo che sia avvenuto un accordo tra le parti, anche per quanto riguarda per esempio lo stabilire il prezzo di vendita, si passa poi alla fase operativa.

I documenti utili e fondamentali sono:

  • la planimetria catastale del box auto,
  • la copia dell’atto notarile di acquisto con nota di trascrizione
  • una copia del documento di identità
  • copia del codice fiscale

Eventualmente servono anche:

  • la dichiarazione di successione
  • i documenti che si riferiscono a provvedimenti edilizi se sono stati approvati in seguito all’acquisto.

Chi paga le spese notarili per la vendita del garage

Molti si chiedono, per esempio, se le spese notarili sono a carico del venditore o dell’acquirente.

Cominciamo mettendo in evidenza che si può non ricorrere al notaio:

  • se il prezzo di vendita del box auto non supera la soglia di 100.000 euro.
  • se si resta al di sotto di questa cifra le parti che si accordano per la compravendita di un garage possono risparmiare, perché può essere sufficiente fare ricorso soltanto ad un avvocato.

È proprio questo che ha stabilito l’articolo 29 del cosiddetto DDL Concorrenza.

Dobbiamo, però, specificare che le visure ipotecarie e catastali necessarie per la redazione degli atti e delle dichiarazioni sono comunque a carico di chi acquista o di chi riceve la donazione.

La stessa persona deve occuparsi anche della sottoscrizione agli uffici competenti.

Come stabilire il prezzo di vendita del garage

Per stabilire il prezzo di vendita di un box auto, comunque, la decisione non può essere presa in maniera arbitraria.

Così come avviene nel caso di un immobile ad uso abitativo, se vuoi sapere come vendere un garage in tempi ragionevoli, devi attenerti a seguire le regole del mercato immobiliare.

Nel richiedere una determinata somma devi tenere conto dei prezzi della zona in cui il garage è collocato e devi guardare anche al rapporto tra la domanda e l’offerta.

Infatti più alta è la richiesta di box auto rispetto alla disponibilità, più alto può essere il prezzo che puoi richiedere.

Per esempio, nelle aree centrali delle più grandi città, dove è più scarsa la disponibilità di parcheggio e allo stesso tempo rispetto alle abitazioni è scarsa anche la disponibilità di garage, i prezzi tendono ad essere più alti.

Quindi, se vuoi vendere il tuo garage, puoi chiedere un prezzo più elevato.

Lo stesso discorso vale, al contrario, quando l’offerta supera la domanda.

Tasse da pagare

Secondo i termini di legge, ci sono due tipi di tassazione.

Bisogna distinguere, infatti, il caso in cui il venditore sia una società che abbia costruito il box, quindi una società costruttrice, e poi bisogna verificare se il box viene venduto prima dei cinque anni dalla fine dei lavori.

Ci sono alcune regole da sapere:

  • se acquisti da una società costruttrice, le norme stabiliscono che l’acquisto è soggetto all’IVA nella misura del 10% relativamente al prezzo di vendita. Quindi si deve stabilire prima il prezzo e poi, sulla base di questo, si calcola l’imposta sul valore aggiunto
  • se non si acquista da una società costruttrice, comunque il passaggio di proprietà è soggetto all’imposta di registro del 9% calcolato sulla base imponibile. Quest’ultima è costituita dal prezzo valore, ovvero dall’importo che risulta da una specifica operazione. Si deve quindi procedere a moltiplicare la rendita catastale per un coefficiente pari a 126,00
  • se l’acquisto da costruttore avviene entro i cinque anni dall’ultimazione, si può scontare l’imposta dell’IVA nella misura del 10% sul prezzo. L’IVA in questo caso non è versata al notaio, ma deve essere versata al venditore
  • se si acquista da un costruttore con agevolazione sulla prima casa, l’aliquota dell’IVA scende al 4%
  • se si acquista non da costruttore, ma sempre con l’agevolazione per la prima casa, ciò che si può scontare non consiste nell’IVA, ma soltanto nell’imposta di registro, che passa ad un’aliquota ridotta al 2%.

In questo ultimo caso si considera sempre il prezzo valore, con una moltiplicazione che però cambia il coefficiente.

Infatti in questa soluzione il coefficiente è minore e corrisponde a 115,5.

Ti consigliamo di leggere anche questa guida: Spese Notarili Acquisto Box Auto Pertinenziale e Non Pertinenziale!

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