Leasing Abitativo: Che Cos’è e Come Funziona?

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In questa guida ti forniremo tutte le informazioni dettagliare sul leasing abitativo!

Se hai dubbi o sei alle ricerca di informazioni dettagliate qui troverai tutto quello di cui hai bisogno!

INIZIAMO!

Che cos’è il leasing abitativo?

Il leasing abitativo è una forma di finanziamento che consiste nello stabilire un’agevolazione nei confronti dell’utilizzatore di un immobile, che di solito si configura come una persona fisica.

Il concedente, che può essere la banca o un intermediario finanziario, mette a disposizione dell’utilizzatore un immobile acquistato, che l’utilizzatore usa come abitazione principale per un certo periodo di tempo.

L’utilizzatore è tenuto a pagare dei canoni periodici e, alla fine del tempo stabilito dal contratto, ha la possibilità di acquistare l’immobile ad un prezzo che è stato determinato fin dall’inizio. Questa opportunità viene indicata con il termine di riscatto.

Come funziona il leasing immobiliare abitativo?

Il leasing abitativo comporta il fatto che la proprietà dell’immobile rimane al concedente ossia alla banca o all’intermediario finanziario.

L’utilizzatore, quindi, non è il proprietario della casa, ma lo diventa quando arriva la scadenza del contratto, se decide di avvalersi del riscatto finale.

Tuttavia dobbiamo specificare che, dal momento in cui gli viene consegnata la casa, l’utilizzatore, anche se non è il proprietario, si assume la responsabilità di tutti i rischi che riguardano eventuali danni subiti dall’immobile.

Ecco perché solitamente con il leasing abitativo vi è anche l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa.

Requisiti per il leasing abitativo prima casa

Il leasing abitativo è soggetto ad alcune regole di cui bisogna assolutamente essere a conoscenza:

  • l’istituto di credito per concedere questa possibilità solitamente valuta diversi fattori, in particolare soffermandosi sulle capacità economiche e finanziarie del soggetto che ha richiesto di usufruire del leasing abitativo.
  • la banca valuta il rapporto tra il reddito del richiedente e l’importo delle varie rate, in modo che il cliente possa avere la possibilità di sostenere i costi per tutta la durata del contratto.
  • una certa attenzione viene riposta dall’istituto di credito anche sul valore dell’immobile che diventa oggetto di leasing abitativo.

L’utilizzatore ha il dovere di provvedere alle spese di manutenzione e a quei costi che si devono sostenere per le riparazioni straordinarie. Inoltre a suo carico sono anche gli oneri condominiali.

Vantaggi fiscali del leasing casa

Per poter usufruire dei vantaggi fiscali, l’utilizzatore deve avere meno di 35 anni di età. In questo caso gli spetta una detrazione del 19%.

I vantaggi fiscali non sono pochi:

  • Le detrazioni possono riguardare le spese sostenute per i canoni e per gli oneri accessori per un importo che non superi complessivamente gli 8.000 euro all’anno.
  • La detrazione può riguardare anche il prezzo del riscatto, coinvolgendo comunque un importo che non superi i 20.000 euro.
  • Ci sono anche delle agevolazioni per quanto riguarda l’imposta di registro. Questa si applica con un’aliquota pari all’1,5%.
  • Per ciò che concerne le detrazioni Irpef, sono previste delle detrazioni specifiche per i contratti di locazione finanziaria con il leasing abitativo

Cosa succede se non si paga il canone

La sospensione dei canoni può essere richiesta soltanto una volta nel corso della durata del contratto.

Il periodo massimo complessivo di sospensione non può superare i 12 mesi.

In ogni caso per tutto questo periodo l’utilizzatore dell’immobile non deve sostenere il costo di commissioni o di spese di istruttorie.

Inoltre la sospensione può essere richiesta senza aggiungere altre garanzie.

Non sono previsti interessi sul debito residuo e il contratto viene prorogato per un periodo uguale a quello previsto con la sospensione del pagamento del canone.

Quando finisce il periodo di sospensione, si riprende a pagare i canoni secondo le condizioni previste dal contratto, a meno che le due parti si accordino per stabilire nuove condizioni.

Se l’utilizzatore arriva ad un vero e proprio inadempimento, il concedente può chiedere la risoluzione del contratto e quindi si può mettere in atto la restituzione del bene.

In questo caso il concedente può intimare lo sfratto all’utilizzatore.

Quando il concedente riceve la restituzione del bene, se mette in vendita l’immobile e ne ricava un guadagno superiore a quello del valore dell’immobile, dovrà dare all’utilizzatore la differenza tra quanto ha ricavato e le somme che l’utilizzatore gli doveva.

Immobile riscattato in anticipo

È possibile pure per l’utilizzatore esercitare in anticipo la possibilità di riscattare l’immobile, prevenendo la scadenza naturale del contratto.

Se si trova nelle condizioni economiche di poter pagare l’importo richiesto e prestabilito nel contratto, può fare esplicita richiesta di riscattare anticipatamente l’immobile che ha ottenuto con il leasing.

Potrebbe essere anche questa una soluzione conveniente, perché il riscatto anticipato non comporta il pagamento di penali o di oneri aggiuntivi.

Alla fine del contratto, la decisione comunque spetta sempre all’utilizzatore.

Quest’ultimo può decidere di riscattare il bene, come era stato previsto, oppure può scegliere anche di non pagare il prezzo finale e di non esercitare la facoltà di riscatto.

In questo caso l’immobile va restituito al concedente.

C’è anche un’altra alternativa per l’utilizzatore. Si tratta della facoltà di richiedere la proroga della durata del contratto.

In questo modo avrà il tempo per disporre di condizioni economiche magari più adeguate, che gli consentano di avere la somma necessaria al pagamento del riscatto finale.

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