Accertamento Catastale: Che Cos’è e Come Funziona!

avviso di accertamento catastale

Raccogliere informazioni e capire con esattezza cosa sia un accertamento catastale può essere molto importante sopratutto nel caso si verifichino due situazioni di cui ti parleremo a breve.

In questa guida ti spiegheremo che cos’è l’accertamento catastale, quando è necessario richiederlo e come funziona esattamente!

Sei pronto?

INIZIAMO!

Che cos’è l’accertamento catastale

L’accertamento avviene tramite un sopralluogo che vuole accertare la corrispondenza tra i dati presentati e gli elementi reali.

Consiste quindi in un’attività amministrativa che ha come obiettivo l’accertamento dell’esistenza e della rendita di un fabbricato o di un terreno.

È molto importante che ci sia corrispondenza fra tutti gli elementi, perché i dati catastali sono anche quelli in base ai quali vengono stabilite le imposte da pagare, quelle dirette e indirette che riguardano un immobile.

Quando si fa un accertamento catastale

Si esegue un accertamento catastale soprattutto in questi due casi:

1. Riqualificazione di un quartiere o zona: può capitare, per esempio, che alcuni quartieri attraversino una fase di sviluppo e di miglioramento e quindi anche le case che sono situate in queste zone siano soggette ad un aggiornamento delle rendite catastali. In questo caso quindi occorre procedere ad un accertamento catastale, che si rivela fondamentale per dare un nuovo valore agli immobili anche in funzione delle tasse che il proprietario deve pagare. Infatti l’accertamento della rendita catastale serve proprio a ristabilire l’equilibrio fra le imposte, perché ad un immobile di maggior valore corrispondono anche delle tasse più alte.

2. Se vengono apportate modifiche ad un immobile:  L’accertamento catastale dovrà essere affrontato anche quando il proprietario decide di effettuare delle modifiche all’immobile, per esempio ampliandolo, modificando dunque la struttura dell’immobile stesso. In entrambi i casi il proprietario potrebbe avere a che fare con un accertamento catastale che a sua volta potrebbe avere delle implicazioni sull’immobile e le tasse ad esso collegate.

Come funziona l’accertamento catastale

Il suo funzionamento è molto lineare ed è ben strutturato.

Per eseguire un accertamento fiscale si fa:

  • Un sopralluogo nell’immobile: l’amministrazione infatti, attraverso questo sopralluogo, vuole verificare che esista una corrispondenza fra i dati presentati e quanto effettivamente è riscontrato nella fase di controllo. Nello specifico quando il proprietario di un immobile ristruttura o modifica la casa, magari anche nel senso dell’ampliamento, è obbligato ad effettuare un aggiornamento catastale, per comunicare la variazione.
  • Si procede con la verifica dei dati catastali:  a questo punto quindi intervengono i tecnici dell’Agenzia delle Entrate, che entro il limite di un anno devono verificare la categoria e la classe dell’abitazione, per poi attribuire la rendita catastale. Se i dati catastali comunicati in aggiornamento corrispondono a quanto effettivamente i tecnici trovano nel controllo diretto attraverso il sopralluogo, il proprietario deve soltanto attendere l’attribuzione automatica della rendita. Un accertamento catastale comunque può essere portato avanti anche d’ufficio da parte dell’Agenzia delle Entrate oppure può essere disposto dall’amministrazione comunale.
  • Si invia un avviso di accertamento catastale:  in questi casi il proprietario dell’immobile riceve un avviso di accertamento catastale. Si tratta di una comunicazione, che in genere viene notificata con una busta di colore verde, che indica quando verrà effettuato il controllo. Se c’è corrispondenza tra i dati catastali e la struttura di fatto esistente, tutta la procedura viene considerata come corretta. Per cui il proprietario deve attendere l’accertamento della rendita catastale con decorrenza a partire da quando è stato effettuato il controllo, ovvero il sopralluogo dei tecnici.

Cosa fare se non c’è corrispondenza?

In questo caso il proprietario dell’immobile, dopo il sopralluogo da parte dei tecnici, che verificano la presunta non corrispondenza, può fare richiesta di riesame, rivolgendosi in autotutela all’Agenzia delle Entrate.

Deve quindi presentare una domanda anche in carta semplice indicando per l’accertamento catastale una motivazione in base alla quale ritiene che ci sia un’inesattezza nel classamento ricevuto.

Deve allegare alla domanda tutti i documenti necessari per richiedere una rettifica.

Eventualmente il proprietario dell’immobile può anche fare ricorso presentando richiesta ad un giudice tributario, anche in seguito, dopo aver presentato la richiesta all’Agenzia delle Entrate.

Quest’ultima comunque, in presenza di una domanda di rettifica, deve riunire un’apposita commissione che deve valutare la situazione.

Ma il proprietario dell’immobile in cui non è risultata una corrispondenza fra i dati catastali e la struttura edificata, oltre a rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, può seguire anche un’altra strada.

Infatti ha 60 giorni di tempo per rivolgersi all’ufficio provinciale del territorio.

Poi entro un mese si costituisce in giudizio.

In questo modo verrà affiancato da un difensore, che potrà essere rappresentato da un avvocato oppure da un tecnico competente, come per esempio un ingegnere, un commercialista o un geometra.

La guida sulle categorie catastali

In questa guida ti abbiamo spiegato che cos’è l’accertamento catastale, come funziona e cosa fare quando non c’è corrispondenza tra i dati catastali.

Ricordati che in tema di accertamento catastale è fondamentale essere ben informati per quanto riguarda le categorie catastali. Non commettere errori è fondamentale!

Se hai dubbi o sei alla ricerca di altre informazioni ti segnaliamo questa guida: Categoria Catastale: Elenco e Caratteristiche di Tutte le Categorie Catastali!

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