Categoria Catastale B1: Caratteristiche, Requisiti e Tasse!

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È sempre molto importante vedere a che cosa corrisponde la categoria catastale B1.

Infatti, proprio a seconda di ciò che comprende la categoria B1 catastale, puoi capire in maniera consapevole anche quali sono le tasse da pagare riguardo a questa classe.

In questa guida troverai tutte le informazioni sulla categoria catastale B1.

Categoria catastale B1: cosa significa

Innanzitutto vediamo qual è la definizione della categoria catastale B1.

La categoria catastale B1 comprende:

  • collegi
  • convitti
  • educandati
  • ricoveri
  • orfanotrofi
  • seminari
  • conventi
  • ospizi
  • caserme

Praticamente questa categoria comprende tutte le strutture di carattere collettivo.

Requisiti

Vediamo per la categoria catastale B1 i requisiti che devono essere soddisfatti perché si possa fare riferimento a questa particolare classe.

In generale la categoria catastale B comprende gruppi di edifici che rappresentano il patrimonio immobiliare urbano di cui fanno parte le strutture ad uso collettivo.

A cosa prestare attenzione

È sempre molto importante riuscire a prestare attenzione all’appartenenza ad una determinata categoria catastale.

Ribadiamo il concetto: è essenziale sapere a quale categoria appartiene un immobile di proprietà, per potersi regolare con il Fisco, per sapere, secondo calcoli che indicheremo più dettagliatamente, quali tasse sono da pagare, perché esse variano proprio a seconda della categoria catastale di appartenenza.

Se vuoi sapere quanto pagare per la categoria catastale B1, continua a leggere la nostra guida.

Ti spiegheremo come regolarti a questo proposito.

Categoria B1 catastale: tasse

Le tasse da pagare variano a seconda dell’uso dell’immobile e del proprietario. Ecco un riepilogo delle principali imposte:

1. IMU (Imposta Municipale Propria)

  • Esenzione IMU se l’immobile è di proprietà di un ente non commerciale e viene utilizzato esclusivamente per finalità assistenziali, educative o di culto (art. 7 D.Lgs. 504/1992).
  • Se è a scopo di lucro, l’IMU è dovuta con l’aliquota comunale (di solito tra 0,76% e 1,06% del valore catastale).

2. TARI (Tassa sui Rifiuti)

  • Dipende dalla superficie dell’immobile e dall’attività svolta.
  • Possibili riduzioni o esenzioni per enti non profit.

3. TASI (abolita dal 2020)

  • Non più dovuta, perché inglobata nell’IMU.

4. Imposte dirette (IRPEF o IRES)

  • Se l’immobile è di un ente non commerciale senza scopo di lucro, può essere esente.
  • Se genera reddito (affitti, vendita, ecc.), è soggetto a IRPEF (persone fisiche) o IRES (società).

Leggi anche: Categoria Catastale: Guida Pratica di Tutte le Categorie Catastali!

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