Casa Vacanza: Novità per chi vuole affittare!

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Per chi vuole Affittare una Casa Vacanza: Le Novità del 2019!

Con il Decreto Crescita cambiano alcune delle direttive per chi svolge un’attività di affitto a breve con case vacanza o singole stanze.

L’obiettivo del Decreto Crescita è quello di andare a fermare l’evasione fiscale nel settore degli affitti a breve (cioè meno di un mese), per i quali ricordiamo che non è necessaria la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.

In particolare, i locatori che utilizzano come intermediari piattaforme online, Airbnb e Homeaway su tutte, troppo spesso non versano la cedolare secca all’Agenzia delle Entrare e la tassa di soggiorno al Comune.

Cedolare Secca e Tassa di Soggiorno

Chi vuole affittare una casa vacanza o un appartamento per la stagione estiva 2019 deve tener conto delle novità introdotte dal Decreto Crescita.

Saranno aumentati i controlli incrociati per il versamento della cedolare secca di ritenuta sull’importo lordo versato.

L’importo lordo non deve contenere eventuali cauzioni, penali e caparre nel suo calcolo.

Sono effettuati da aprile controlli incrociati tra Erario e Comuni per controllare l’effettivo versamento della tassa di soggiorno, che varia da città a città, fino a un massimo di 5€ a persona a notte.

Sanzioni

Aumentate anche le sanzioni per chi non rispetta alcune normative sugli affitti brevi.

Il Decreto Crescita ha infatti istituito l’obbligo per tutti i locatori che affittano immobili tramite la modalità di affitto a breve (meno di 1 mese) di dotarsi di un codice identificativo per ogni immobile da inserire in un’apposita banca dati regionale.

Questa normativa va a stanare tutti coloro che hanno facilmente evaso le tasse, non essendoci l’obbligo di contratto sugli affitti brevi.

Previste sanzioni da 500€ a 1500€ per chi non si mette in regola.

La normativa sugli affitti brevi prevede inoltre che è assolutamente vietato fornire cibo agli affittuari. In questo modo si andrebbe infatti a rompere il confine tra casa vacanza e settore alberghiero, rischiando di dover pagare corpose sanzioni.

È possibile invece fornire la biancheria in quanto non viene considerato un servizio alla persona perché effettuato prima dell’arrivo dell’affittuario.

Quali dati richiedere all’affittuario?

Non è richiesta la registrazione del contratto, ma per ragioni di sicurezza pubblica è obbligatorio notificare la presenza dell’affittuario nell’immobile inviando all’autorità giudiziaria in forma anonima e aggregata per la struttura i dati dei residenti.

I dati dell’affittuario da richiedere sono: nome e cognome, codice fiscale, durata del soggiorno, indirizzo dell’immobile e importo del corrispettivo lordo.

Non spetta alla piattaforma intermediaria (ad esempio Airbnb) ma al locatore verificare della veridicità dei dati forniti.

Caparra: si o no?

Non è obbligatorio richiedere la caparra per gli affitti inferiori a 30 giorni, ma è ormai diventata prassi.

Non esiste infatti nessuna normativa che obbliga a richiedere una parte dell’importo anticipatamente per “bloccare” l’alloggio, ma la maggior parte dei locatori utilizza questa pratica per tutelarsi dal rischio di annullamento.

Esistono 2 tipi di caparra: penitenziale e confirmatoria.

La caparra penitenziaria agisce da diritto di recesso per l’annullamento del soggiorno.

La caparra confirmatoria invece funziona da tutela per entrambe le parti in caso di inadempimento dell’accordo.

Nel caso in cui l’affittuario non rispetti gli accordi, il locatore più tenere la caparra come risarcimento. Nel caso invece in cui sia il locatore a non rispettare gli accordi, l’altra parte potrà richiedere il versamento del doppio della caparra versata.

Locatore o Airbnb: chi deve pagare la ritenuta del 21%?

Il pagamento della ritenuta spetta sempre al locatore, diverse sono però le modalità di riscossione in base al tipo di pagamento.

È utile conoscere la normativa a riguardo per non rischiare di pagare le tasse due volte.

Nel caso di pagamento bancario tramite assegno, il pagamento dell’imposta spetta al locatore.

Per quanto riguarda i pagamenti online, invece, la piattaforma online agisce da intermediario trattenendo la ritenuta.

Caparra: quando trattenerla?

La caparra non è compresa nell’importo versato dall’affittuario e deve essere obbligatoriamente restituita alla fine del soggiorno dopo la visita dell’immobile, a patto che non ci siano danni.

In caso di danni è possibile trattenere l’importo della cauzione (tutto o in parte) mandando via mail le foto dei danni all’affittuario.

D’altra parte, una buona abitudine per l’affittuario è, appena occupato l’immobile, segnalare al locatore tutti i danni e malfunzionamenti già esistenti, in modo che non vengano a noi attribuiti.

Queste le normative principali da seguire per chi vuole affittare una casa vacanze nel 2019.

Per gli affittuari invece, consigliamo di fare attenzione alle case-truffa: richiedere sempre ulteriori foto e dettagli dell’appartamento se il prezzo è troppo più basso rispetto agli altri appartamenti in zona.

E non inviare mai i documenti via mail!

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