Mercato immobiliare Milano: crescono le transazioni, prezzi verso la stabilizzazione

Il mercato immobiliare milanese è da sempre uno dei punti di riferimento per l’intero settore. La grande vivacità della città è uno dei punti sui quali si sviluppano le transazioni che coinvolgono uno dei principali poli del paese.

Stando ai dati forniti dal focus su Milano di Nomisma, evidenzia come dopo un lungo periodo di dinamiche dei prezzi che hanno mostrato una ripresa seppur condizionata da una percentuale di capitali stranieri preponderante rispetto a quelli locali, i prezzi immobiliari si avviano verso una fase di assestamento.

Mercato immobiliare Milano: ecco i dati

Come detto in precedenza Nomisma ha effettuato un focus sul Mercato immobiliare milanese. I dati diffusi dal report del centro studi, che riguardano la situazione al 2017, specificano che il prezzo medio per un’abitazione è di 3631 euro al metro quadro di nuova costruzione. Circa 3 mila euro, invece, il prezzo medio annuo al metro quadro per le abitazioni usate.

La variazione percentuale annua è praticamente nulla con una crescita del +0,7% per quanto concerne le abitazioni nuove e del +0,1% per quanto riguarda le abitazioni usate.  Nell’hiterland i prezzi delle abitazioni usate è calato circa dell’1%.

I canoni di locazione restano praticamente invariati, rimanendo in media intorno ai 96 euro per metro quadro annui, a Milano città si vede un aumento degli affitti dell’1,1%, a 147 euro. In entrambi i casi i rendimenti annui lordi si attestano al 5% e oltre, livelli ancora interessanti dato l’attuale scenario economico.

Passando all’analisi delle compravendite relative al mercato immobiliare di Milano, dopo la crescita esponenziale del 2016 +21,5%, nel 2017 la situazione ha mostrato comunque un saldo positivo, ma a tassi molto più contenuti: +8,1%, che si è tramutato, nel primo trimestre 2018, in uno stabile +0,9%.

I motivi di tale calo, secondo Nomisma, sono da ricercare nella fine dell’assorbimento di una domanda latente che attendeva solo condizioni favorevoli e un migliore accesso al credito per decidere l’acquisto, ma anche con una obbiettiva carenza di prodotto di qualità, accompagnata ai timori e alle incertezze sulle possibili scelte in materia abitativa della classe politica attuale.

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