Costo Impianto Elettrico: Che Cos’è, Perchè Fare un Impianto a Norma e Come Risparmiare

Costo impianto elettrico casa

L’impianto elettrico è un elemento essenziale per il nostro ambiente domestico, senza il quale non riusciremmo a compiere la maggior parte delle nostre azioni quotidiane.

Il costo rifacimento impianto elettrico può non essere così accessibile, soprattutto se il tuo appartamento ha un’ampia metratura e necessita di tanti punti luce.

Ma questo non è un buon motivo per rinunciare a rifarlo se dalla sua prima realizzazione è passato troppo tempo.

Per la tua sicurezza è obbligatorio un impianto elettrico a norma.

Adesso te ne parliamo e ti mostriamo quanto puoi risparmiare sul costo impianto elettrico richiedendo delle agevolazioni fiscali.

Che cos’è un impianto elettrico

Una qualsiasi costruzione come una casa, un appartamento o un edificio per essere funzionali hanno bisogno di una serie di impianti che rendono possibile la sua utilizzazione.

L’impianto elettrico è di sicuro – insieme a quello idrico, di scarico o fognario – uno di quelli indispensabili.

È un vero e proprio sistema di fili conduttori, di cavi, di accessori, di componenti fisiche e meccaniche che ha il compito di portare l’energia elettrica all’interno delle nostre case assicurandone la sua circolazione e la sua diffusione per permetterci di illuminarle, tenere in funzione il frigorifero o la lavatrice o azionare un allarme.

Quando e perchè è necessario rifare l’impianto elettrico

È obbligatorio intervenire sull’impianto elettrico o provvedere al suo totale rifacimento se, in seguito alla perizia dell’esperto per ottenere la dichiarazione di rispondenza o la dichiarazione di conformità, l’impianto presenta delle difformità rispetto alla norma.

In questo caso, bisogna provvedere alla sua messa in regola nel minor tempo possibile rivolgendosi sempre a professionisti registrati, senza mai improvvisarsi tecnici per la creazione di un impianto elettrico fai da te ( a meno che non si è molto capaci).

La necessità di dover rifare l’impianto elettrico può nascere anche quando si ha a che fare con una casa vecchia dove, quasi sicuramente, l’impianto non risulterà rispondente alla normativa vigente o quando lo stesso, pur a norma, risulterà usurato da fattori quali il tempo, una cattiva manutenzione o l’umidità.

In genere, dopo quindici anni l’impianto elettrico casa risulta obsoleto e sicuramente si dovrà intervenire.

Quando un impianto elettrico è a norma

Un impianto elettrico a norma di legge ha delle caratteristiche ben precise che garantiscono la sicurezza e la protezione di tutte le sue componenti.

È regolato dalla Norma Cei 64-8 entrata in vigore il 1 marzo 1993 e dalla sua variante V3 entrata in vigore nel settembre 2011.

Gli impianti elettrici a norma sono conformi sotto tutti gli aspetti al Decreto Ministeriale dello Sviluppo Economico n. 37 del 22 gennaio 2008, sorto in sostituzione della legge 46/1990.

Per capire meglio di cosa parliamo quando ci riferiamo a delle caratteristiche tecniche specifiche che rendono un impianto elettrico a norma puoi leggere questo elenco completo:

  • la sezione del montante di collegamento tra contatore e centralino deve essere maggiore o uguale a 6 mmq;
  • deve prevedere la sfilabilità dei cavi;
  • l’interruttore generale deve avere le funzioni di interruttore di emergenza (può coincidere con l’interruttore generale dell’appartamento che di solito è già installato);
  • i quadri elettrici dell’unità abitativa dimensionati con il 15% minimo di riserva per capienza modulare;
  • il conduttore di protezione PE deve arrivare nel quadro elettrico generale per permettere il collegamento di eventuali futuri scaricatori di sovratensione;
  • il collegamento “entra-esci” effettuato sulle prese è ammesso solamente per apparecchi all’interno della stessa scatola o al massimo tra due scatole adiacenti. Oltre le due scatole è necessario far arrivare al gruppo prese da altra alimentazione, anche dallo stesso interruttore di protezione, ma con linea aggiuntiva e non derivata dalla scatola precedente.
  • Presenza di dispositivi salvavita in grado di interrompere il flusso elettrico in caso di dispersione o folgorazione;
  • presenza di interruttori magnetotermici che devono accompagnare quelli differenziali (i salvavita) per la protezione dell’immobile in casi di cortocircuito o sovracorrente;
  • i cavi utilizzati devono essere bilanciati sulla portata dell’impianto;
  • obbligo di “messa a terra” che disperde nel terreno il flusso elettrico e che deve rispettare le disposizioni della normativa vigente;
  • le varie utenze devono essere differenziate all’interno dei moduli del cavo elettrico;
  • tutti gli interventi che riguardano l’impianto devono essere stati eseguiti da professionisti con requisiti verificati dalla Camera di commercio;
  • Il cavo di protezione (definito normalmente “cavo di messa a terra”) deve essere di colore giallo-verde;
  • il cavo di neutro, cioè il conduttore attraversato dalla corrente di ritorno, deve essere di colore blu chiaro;
  • sezioni siano adeguate alle correnti previste;
  • cavo elettrico specifico per ogni tipo di utilizzo;
  • cavi coassiali per la trasmissione di segnali video, tv e satellitare;
  • cavi usati esclusivamente per il telefono e il citofono;
  • cavi dedicati al cablaggio degli impianti per gli allarmi;
  • cavi adatti alla realizzazione di reti dati ad alta velocità e di reti schermate ad alta velocità per i dati.

Sottoposti alla normativa sono anche gli involucri per le apparecchiature elettriche, classificati in base ai gradi di protezione IP, cioè la protezione contro la penetrazione di liquidi.

L’unico modalità valido per dimostrare che l’impianto elettrico sia a norma è la dichiarazione di conformità, rilasciata al termine dei lavori dall’impresa che ha eseguito i lavori.

Costo impianto elettrico: di cosa stiamo parlando

Impianto elettrico costo: quando parliamo di costo impianto elettrico appartamento o costo impianto elettrico casa parliamo di fasce di prezzo molto variabili a seconda dell’impresa a cui ci si rivolge, delle dimensioni dell’unità immobiliare e della conseguente necessità di punti luce.

Per una stima precisa, infatti, sarebbe più utile parlare prima di costo impianto elettrico a punto luce o costo impianto elettrico al mq e poi, da questi dati, cercare di ricavare un preventivo impianto elettrico per il suo rifacimento.

Il punto luce è il punto dal quale viene erogata l’energia elettrica e può corrispondere alle prese, alle lampade, alla presa tv ecc. Il costo punto luce impianto elettrico (punto luce prezzi) si aggira in media intorno ai 45-50 euro.

A queste cifre bisogna aggiungere anche il costo certificazione impianto elettrico che può dimostrare, in seguito ai dovuti controlli da parte di un professionista registrato, che l’impianto elettrico installato o al quale sono state apportate modifiche sia realmente un impianto elettrico a norma.

Certificato impianto elettrico costo: stimare un prezzo preciso per la stesura di certificazioni come la dichiarazione di conformità o la dichiarazione di rispondenza è molto più complicato che stimare il costo impianto elettrico a norma, limitandosi solo alle spese di natura più tecnica.

Si tratta di cifre che variano molto a seconda della tipologia di certificato e che possono essere comprese tra i 350 euro e gli 800.

Nel caso di dichiarazione di conformità, l’impresa che ha realizzato l’impianto è obbligata a rilasciarla e, di conseguenza, i costi sono inclusi nel preventivo dell’impianto elettrico, mentre per la dichiarazione di rispondenza il prezzo può essere più elevato, in quanto i lunghi controlli e i sopralluoghi per verificare la messa a norma dell’impianto possono essere effettuati da un’impresa differente rispetto a quella che ha realizzato gli impianti e che offre questo specifico servizio.

Alcuni esempi pratici

Per poter facilitare i calcoli e farsi un’idea molto chiara di quanto potrebbe costare un impianto elettrico a seconda della metratura dell’appartamento o della casa facciamo degli esempi pratici.

Impianto elettrico di un appartamento di 120 mq circa

Se consideriamo che un’abitazione di 120 mq necessita di 60-70 punti luce circa, il costo impianto elettrico a norma ammonta intorno ai 3500 euro (prezzo comprensivo di manodopera e materiali di base a cui bisogna aggiungere spesso il costo del quadro elettrico e gli accessori come le lampade, i faretti, i led e le placche).

Impianto elettrico di un appartamento di 40 mq circa

Rifare impianto elettrico costo: per un’idea ancora più precisa delle spese, possiamo fare riferimento ad appartamenti di dimensioni minori, come un’abitazione di 40 metri quadri che ha bisogno in media di 35 punti luce.

Impianto elettrico di un appartamento di 70 mq circa

In questo caso potresti spendere 1750 euro per il rifacimento di un impianto elettrico a norma, mentre la cifra salirebbe a circa 3000 euro per una casa di 70 metri quadri e 60 punti luce.

Come risparmiare sul costo dell’impianto elettrico

Puoi risparmiare sul costo dell’impianto elettrico approfittando della detrazione fiscale per ristrutturazione al 50%.

Il rifacimento, la realizzazione o la messa a norma degli impianti elettrici rientra a tutti gli effetti nelle tipologie di intervento che prevedono l’incentivo fiscale di detrazione dall’Irpef pari al 50 % della spesa sostenuta, fino a un ammontare di 96000 euro per la singola unità immobiliare.

Un’altra delle soluzioni possibili per spendere meno nella realizzazione di un impianto elettrico a norma può essere scegliere un impianto elettrico a vista. Sempre installato da un tecnico professionista puoi ottenere lo stesso grado di sicurezza di un tradizionale impianto elettrico sottotraccia.

Si tratta di una scelta meno dispendiosa in quanto ti permette di evitare i costi delle opere murarie necessarie a creare scanalature e spesso il risultato è anche molto piacevole dal punto di vista estetico.

La necessità di coprire fili e cavi posti all’esterno con canaline posizionate lungo le pareti può essere l’occasione di interventi creativi e decorazioni.

Ulteriori risorse utili:

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