Tari prima rata 2018: ecco i casi di esenzione e come poterla richiedere

calcolo tari

Mancano pochissimi giorni alla scadenza della prima rata della Tari 2018. La legge prevede che l’imposta debba essere pagata da tutti coloro i quali sono in possesso locali, a qualsiasi uso, che potenzialmente possono produrre rifiuti urbani.

Il pagamento della Tari in genere viene utilizzato per coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il bollettino per pagare l’imposta è composto da una parte fissa e una variabile. La prima corrispondente al costo del servizio, determinata dalla superficie dell’abitazione la seconda è proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti.

Esenzione Tari 2018: ecco come ottenerla

Molti dei tributi, sia comunali che nazionali, prevedono alcuni casi di esenzione. Stesso discorso vale anche per la Tari. Sono comprensibilmente esenti dal pagamento i locali e le aree inutilizzabili, poiché non possono produrre rifiuti.

Per rientrare in questa particolare categoria è necessario che l’inutilizzabilità sia verificabile oggettivamente. Questo può avvenire se l’immobile in questione non è dotato di collegamenti alla rete elettrica, idrica e fognaria. Il pagamento non è previsto se la casa o il locale siano inagibile o inabitabile.

Nel caso in cui il locale sia attrezzato con allacciamenti di vario tipo è tassabile, anche se di fatto è inutilizzato anche solo per parte dell’anno. Discorso similare per quanto le aree condominiali che non sono utilizzate in via esclusiva come ad esempio l’androne e le scale di un palazzo.

Per richiedere l’esenzione o la riduzione dal pagamento della Tari 2018 è possibile fare richiesta al comune di riferimento. Esistono ovviamente diversi moduli per richiedere esenzioni, sconti o riduzioni, disponibili generalmente all’interno del sito web dell’Ente di riferimento. Per quanto concerne la scadenza Tari, questa è prevista per il prossimo 18 giugno.

In questi giorni in gran parte dei comuni italiani sono in corso le operazione di consegna dei bollettini proprio per il pagamento dell’imposta sui rifiuti.

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