Tari 2018 Cesena: bollettini non consegnati. Ecco cosa accade ai cittadini che pagano in ritardo

Come accade praticamente in tutta Italia siamo ormai alla scadenza per il pagamento della prima rata della Tari 2018 fissata per giovedì 31 maggio.

Anche a Cesena nelle scorse settimane si è provveduto ad inviare ai cittadini e contribuenti la documentazione necessaria per il pagamento della Tari 2018.

I soggetti incaricati e preposti a questa operazione però, per stessa ammissione dell’Ufficio Tributi del comune di Cesena, hanno accumulato ritardi. Nonostante le bollette siano state messe a disposizione già a fine aprile.

Tari 2018 Cesena: cosa accade a chi paga in ritardo?

La domanda è lecita, visto che la scadenza della Tari 2018 è ormai prossima e che in molti casi i bollettini per il pagamento delle prima rata sono arrivati da poche ore.

E’ stato il comune romagnolo a spiegare che non ci sarà nessuna sanzione a carico di chi pagherà in ritardo la prima tranches della Tari 2018.

Nello scusarsi per il disagio e raccomandando di non attendere ad effettuare il versamento del tributo una volta che si è entrati in possesso della bolletta, si ricorda che ci sono varie possibilità per richiedere la ristampa del proprio avviso di pagamento  Tari 2018.

Volendo ci si potrà recare direttamente allo Sportello Tari del Comune di Cesena, aperto il lunedì dalle 10 alle 13, il mercoledì dalle 8 alle 13 e il giovedì dalle 14,30 alle 17.  Dal 14 maggio al 7 giugno, in corrispondenza con la scadenza della prima rata, è anche previsto un allungamento dell’orario di apertura nella giornata del lunedì a partire dalle ore 8 alle ore 13.

I cittadini possono rivolgersi allo sportello Tari anche per chiedere informazioni e chiarimenti, o comunicare variazioni. Anche tramite il Portale del Cittadino è possibile ricevere informazioni e modificare eventuali inesattezze riguardo alla propria posizione.

La Tari come la maggior parte delle imposte prevede alcuni casi di esenzione. Sono comprensibilmente esenti dal pagamento i locali e le aree inutilizzabili, poiché non possono produrre rifiuti.

Per rientrare in questa particolare categoria è necessario che l’inutilizzabilità sia verificabile oggettivamente. Questo può avvenire se l’immobile in questione non è dotato di collegamenti alla rete elettrica, idrica e fognaria.

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