Tari 2018: ecco tutte le novità riguardanti l’imposta sui rifiuti

iva prima casa

La Tari è comunemente conosciuta come tassa sui rifiuti, è un’imposta che devono pagare tutti coloro i quali sono in possesso di una casa, di locale, u immobile o di aree scoperte, a qualsiasi uso che potenzialmente possono produrre rifiuti urbani.

Il pagamento della Tari viene utilizzato per coprire le spese per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La somma che riceveremo a casa quale quota per la Tari 2018 è composta da una parte fissa, determinata secondo la superficie dell’abitazione e da una parte variabile, che deve essere proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti.

Tari 2018: ecco cosa c’è da sapere

La scadenza della Tari 2018 può essere determinata dal comune di riferimento, essendo un’imposta comunale. Anche se in generale ci sono alcune date di riferimento per tutta Italia.

Nella gran parte delle città della penisola la scadenza della Tari 2018 è prevista: per quanto riguarda il periodo da gennaio ad aprile per il 31 maggio, passando al periodo tra maggio ed agosto la scadenza Tari è fissata al 31 luglio e l’ultima tra settembre e dicembre da pagare entro e non oltre il 30 novembre.

Ovviamente ci possono essere deleghe, prolungamenti delle scadenze o variazioni di questo tipo da comune a comune, in base ad esigenze specifiche degli abitanti stessi o a problematiche di vario tipo.

Anche la Tari 2018 come la maggior parte delle imposte prevede alcuni casi di esenzione. Sono comprensibilmente esenti dal pagamento della Tari i locali e le aree inutilizzabili, poiché non possono produrre rifiuti.

Per rientrare in questa particolare categoria è necessario che l’inutilizzabilità sia verificabile oggettivamente. Questo può avvenire se l’immobile in questione non è dotato di collegamenti alla rete elettrica, idrica e fognaria.

La Tari 2018 è riferita anche alla seconda casa, anche se questa viene utilizzata solo per parte dell’anno, come per le vacanze. Ha fatto molto discutere una sentenza del tribunale di Massa Carrara che ha determinato per un contribuente che il comune decurtasse del 30% l’importo previsto per un’abitazione di quel tipo, nonostante non cambi la normativa vigente rappresenta un importante precedente.

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