Mutui Marzo 2018: in calo i tassi di interesse

che mutuo posso permettermi

L’erogazione dei mutui nel mese di Marzo ha seguito il trend degli ultimi mesi, con un abbassamento dei tassi d’interesse. Nonostante sia in crescita la richiesta dei mutui stessi continuano a calare i tassi.

Secondo l’osservatorio di Mutuionline, il valore del tasso medio sui mutui a 20 e 30 anni rilevato nel mese di marzo è pari all’1,92% per il tasso fisso, nel mese di febbraio di attestava intorno al 2,11% e allo 0,85% per quello variabile mentre a febbraio era allo 0,89%.

Tassi mutui in Italia: ecco i dati

In buona sostanza per un mutuo a tasso fisso della durata di 20 anni, ad esempio, costa 478 euro al mere con un Tan del 1,40% e un Taeg del 1,58%. Per quanto concerne i mutui a tasso variabile il costo scende a 439 euro al mese con un Tan dello 0,53% e un Taeg dello 0,65%. Tali calcoli sono stati fatti su una richiesta di importo di 100mila euro per un impiegato di 35 anni.

Nel primo trimestre del 2018 gli italiani hanno mostrato una chiara preferenza per i mutui a tasso fisso, ora al 78,6% con una crescita del 2,6% rispetto al precedente trimestre. Questo spiega perchè i tassi hanno toccato i minimi storici.

Oltre che per avere maggiori sicurezze per il futuro, gli italiani scelgono i mutui a tasso fisso perchè condizionati dalle banche che cercano di fidelizzare il cliente, sicure che a queste condizioni niente di meglio potrà essere offerto in futuro.

Com’è immaginabile più breve è il tempo di restituzione del mutuo migliori saranno le condizioni per il cliente. Ecco perchè nei primi mesi di quest’anno sono cresciuti i mutui con durata di 20 anni, passando dal 28,8% al 31,1%, cosi come anche i 10 anni che nel primo trimestre 2017 si attestavano intorno al 11,3% mentre oggi rappresentano il 13,3% del totale. Per quanto concerne i mutui superiore ai 25 anni al momento rappresentano il 39,1% del totale.

L’importo medio richiesto dagli italiani è di 126.377 euro leggermente più basso rispetto ai 128.581 del quarto trimestre 2017, ma cresce invece l’importo medio erogato, 124.993 euro contro i 123.159 euro precedenti. Le somme tra i 50mila e i 10mila euro rappresentano il 36% della domanda.

 

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