Mutui Italia Febbraio 2018: richieste ed erogazioni in calo

Continua il trend negativo per quanto concerne le richieste ed erogazioni dei mutui in Italia. Dopo la frenata generalizzata del 2017, nel mese di febbraio c’è stato un ulteriore calo, anche se in ripresa rispetto ai dati relativi a gennaio.

Stando ai dati forniti dal Barometro Crif, infatti, nonostante un calo del 6,9% rispetto a gennaio 2017, la situazione è migliorata in confronto al primo mese del 2018 ma. Il trend negativo è riconducibile al ridimensionamento delle richieste di surroga rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Mutui febbraio 2018: ecco i dati

Come detto i dati relativi ai mutui a febbraio 2018 sono i calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso di quasi il 7%. In crescita, invece, l’importo dei prestiti richiesti per l’acquisto di una casa.

L’importo dei mutui è cresciuto di circa l’1,3% rispetto allo stesso mese di riferimento del 2017 con un valore medio che si è attestato di poco sopra i 126mila euro. La fascia di mutui maggiormente richiesta è tra 100mila e 150mila euro.

Per quanto riguarda la durata degli stessi, le famiglie italiane confermano la preferenza per la classe compresa tra 16 e 20 anni, seguita dalla fascia tra i 26 e i 30 anni. Ancora più in calo i mutui nella classe inferiore ai 5 anni.

Il 34% delle persone che richiede un mutuo è compresa tra 35 e 44 anni, anche se in calo dell’1,5% rimane la fascia con il maggior numero di richieste. In crescita, invece, la fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni con un +1,6% e il 25,5% del totale.

I dati forniti dal sistema di informazioni creditizie del Crif, mostrano come il mercato immobiliare non sia ancora uscito dalla crisi. Il calo della richiesta dei mutui è sintomo dell’incertezza delle famiglie italiane di investire nel mattone.

Nonostante le previsioni per il 2018 parlino di una sostanziale ripresa del settore. Se le banche, infatti, manterranno un atteggiamento prudenziale e i tassi resteranno favorevoli dovrebbe esserci un aumento dei valori immobiliari anche fino al 2% e delle compravendite compreso tra il 2% e 4%.

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