Superbonus Seconde Case al 110%: Ristrutturare la Seconda Casa Gratis è Possibile!

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L’agevolazione fiscale del Superbonus al 110% sarà applicabile non solo per la prima casa, ma anche per la seconda casa.

Lo ha previsto il Decreto Rilancio, nello specifico l’articolo 119.

Si tratta di una novità molto importante che interessa tutti coloro che hanno intenzione di eseguire dei lavori di riqualificazione energetica e che quindi hanno l’opportunità di trasformare l’agevolazione in credito d’imposta, tra l’altro con la possibilità di cederlo anche ad una terza persona.

Ma quando parliamo di seconda casa a che cosa facciamo riferimento?

Bisogna infatti distinguere bene fra la prima casa e la seconda casa.

Chiariamo quali sono le differenze tra i due concetti e che cosa si intende per abitazione principale.

Le differenze tra prima casa e seconda casa

Generalmente si parla di prima casa, ma, se vogliamo usare un gergo tecnico più appropriato, dovremmo fare riferimento alla cosiddetta abitazione principale.

Con questa definizione facciamo riferimento all’immobile in cui il possessore insieme al suo nucleo familiare vive abitualmente.

È proprio qui che risiede anche dal punto di vista anagrafico.

Ma quando si può parlare di abitazione principale?

Quali sono le caratteristiche perché si manifesti questa condizione?

Innanzitutto ci deve essere il possesso dell’abitazione che si configura come proprietà o come un altro titolo, come per esempio il diritto di abitazione o l’usufrutto.

Il possessore dell’abitazione e il suo nucleo familiare devono avere la residenza anagrafica presso quell’immobile stesso.

Inoltre la prima casa deve essere anche considerata dimora abituale, per il fatto che si vive in quell’immobile continuativamente nel corso del tempo.

Nella seconda casa, invece, la dimora e la residenza possono essere dovute soltanto in maniera occasionale.

A chi si rivolge il Superbonus per le seconde case

Secondo la normativa stabilita dal Decreto Rilancio, il Superbonus per la seconda casa è indirizzato ai condomini e alle persone fisiche.

Queste ultime non possono usufruire dell’agevolazione per quanto riguarda l’attività di impresa e la professione.

Chiaramente il tutto è riferito per le persone fisiche anche ad unità immobiliari diverse da edifici non adibiti ad abitazione principale.

Come funziona il Superbonus per la seconda casa

Quindi la detrazione come credito d’imposta con un’aliquota al 110% è usufruibile anche per le seconde case.

La legge stabilisce che è possibile avere questa detrazione su qualunque tipo di immobile abitativo.

La condizione essenziale è però che la seconda casa sia un condominio e che non sia una villa unifamiliare.

Una casa unifamiliare è di solito indipendente da altre unità abitative e viene realizzata appositamente perché vi viva una sola famiglia.

In questo caso si può usufruire dell’agevolazione soltanto se questa viene adibita come abitazione principale.

Che cosa succede in caso di case singole

La legge stabilisce che in riferimento agli edifici unifamiliari il bonus del 110% è escluso per i cosiddetti interventi trainanti, se questi riguardano un edificio diverso da quello usato come abitazione principale.

Gli interventi trainanti sono quelli che per esempio comprendono l’installazione di finestre e di infissi, di schermature solari, la sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti dotati di caldaie a condensazione, che appartengono almeno alla classe A.

Inoltre sempre interventi trainanti, che possono essere eseguiti congiuntamente ad altri lavori di ristrutturazione, sono quelli che si riferiscono all’installazione di impianti fotovoltaici.

Per le case singole, per quanto riguarda invece gli interventi antisismici, dovrebbero essere agevolati anche per quanto riguarda le seconde case, anche se si riferiscono ad edifici unifamiliari.

Si tratta insomma di opportunità molto interessanti per coloro che hanno intenzione di realizzare dei lavori di ristrutturazione che non riguardano soltanto l’abitazione principale, ma anche le case in cui si risiede occasionalmente e si vuole beneficiare comunque del recupero delle spese riguardanti interventi che mirano all’efficienza energetica.

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