La Banca centrale europea ha analizzato i tassi di interesse dei mutui accesi nello scorso mese di febbraio nei vari paesi europei, riscontrando una serie di differenze da nazione a nazione.

Il tasso di interesse medio nello scorso mese di febbraio nei paesi dell’Eurozona sono stati in media del 1,84%, molto vicini ai tassi di inizio anno, leggermente inferiore a quelli registrati nella scorsa estate quando erano del 1,9%.

Mutui Europa: ecco i dati nazione per nazione

Ovviamente il tasso medio che abbiamo visto prima non è stato utilizzato per i mutui accesi in tutti i paesi europei. In realtà come Grecia e Irlanda, due delle nazioni che durante la crisi hanno avuto bisogno di un salvataggio internazionale, la media super anche il 3%.

Al di sopra della media europea come detto la Grecia con il 3,14% e l’Irlanda con tassi del 3,08%, a seguire la Lettonia 2,7%, Malta 2,7%, la Slovenia 2,43%, l’Olanda 2,4%, l’Estonia 2,31%, la Lituania 2,26%, il Belgio 2,01%, la Spagna 1,94%.

Superiore alla media europea anche i tassi d’interesse sui nuovi mutui anche in Italia pari a 1,92%. Tra i Paesi dell’Eurozona più competitivi ci sono la Germania, con un tasso di interesse medio sui nuovi mutui pari all’1,84%, l’Austria 1,8%, il Lussemburgo 1,78%, la Slovacchia 1,64%, la Francia 1,61%, il Portogallo 1,46% e la Finlandia 0,93%.

Prestiti Italia: l’andamento nel mese di febbraio

Leggermente più alto il tasso dei prestiti erogati a febbraio secondo Bankitalia per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 2,25% con una crescita minima rispetto al 2,27% di gennaio.

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari al 1,54% anche in questo caso superiori rispetto alla media di gennaio che si attestava intorno al 1,42%. Per i prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 1,99%, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia al 1,08%.

Si tratta di dati importanti per i cittadini italiani che possono accedere a prestiti e mutui con tassi di interessi meno pesanti. Questo potrà dare certamente un’ulteriore spinta all’intero mercato immobiliare della penisola che è in una chiara fase di crescita dopo i minimi storici toccati durante la crisi.

 

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