Decreto Rilancio: Le Detrazioni Previste per L’Edilizia in Italia!

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Il Decreto Rilancio introduce delle novità importanti anche per quanto riguarda l’edilizia, soprattutto quando si tratta di provvedere alla ristrutturazione della casa.

In effetti l’economia del nostro Paese avrebbe bisogno di essere soggetta a delle agevolazioni, in modo che le attività economiche possano riprendere e trainare l’Italia fuori dalla crisi che, almeno in parte, è stata determinata dalle misure restrittive prese in seguito alla diffusione dell’epidemia di coronavirus.

Per questo si è deciso di approvare un documento legislativo apposito, che dovrebbe portare benefici per molte attività, anche quelle in campo edilizio, per far tirare un sospiro di sollievo ad uno dei settori più importanti dell’economia del nostro Paese.

L’obiettivo principale è quello di incentivare le ristrutturazioni anche attraverso sconti in fattura, detrazioni, che potranno favorire chi decide di intervenire su un immobile.

Ma di che cosa si tratta precisamente?

Quali sono le novità che sono state introdotte dal Decreto Rilancio, così come è stato modificato dagli emendamenti in Parlamento?

Andiamo a vedere tutto più nello specifico.

Il miglioramento delle performance energetiche

Rimesso in vigore con il Decreto Rilancio, rimane attivo il superbonus, che porta con sé dei limiti di costo che valgono soltanto per quanto riguarda gli interventi che hanno l’obiettivo di migliorare le performance energetiche degli edifici.

Per quanto riguarda, invece, il sisma bonus, non sono stati definiti dei massimali di costo in particolare per gli interventi volti a limitare il rischio sismico.

Quindi nel decreto non ci sono massimali imposti per tutti quegli interventi che vengono effettuati sull’involucro edilizio, che interessano anche più del 25% della superficie, negli edifici che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3 e che riescono ad abbassare il rischio.

Lo sconto da ottenere direttamente in fattura

È possibile ottenere anche uno sconto direttamente in fattura per l’acquisto di tutti quei materiali che servono per i lavori di ristrutturazione.

C’è però una differenza per quanto riguarda la detrazione da ottenere, a seconda dei casi specifici.

La detrazione, in generale, è fissata al 110%.

Però il Decreto Rilancio stabilisce che in caso di sconto in fattura non può essere superiore all’importo dovuto alla ditta.

La maggiorazione avviene soltanto nel caso della cessione del credito.

L’Agenzia delle Entrate a questo proposito ha chiarito che l’impresa che esegue i lavori può decidere di effettuare uno sconto del totale.

In questo caso ne beneficiano i condomini che non devono pagare nulla, ma anche la stessa impresa che, a partire dal mese successivo rispetto a quello di emissione della fattura, può utilizzare in compensazione la somma che corrisponde allo sconto.

La riduzione delle spese per la coibentazione

È stato fissato anche un tetto di spesa per il superbonus, che vale soprattutto per gli interventi di coibentazione.

Quest’ultimo è considerato un lavoro che possiamo definire trainante, in modo da ottenere la detrazione prevista dal decreto.

Per gli edifici singoli il tetto di spesa corrisponde ad una cifra massima di 50.000 euro.

Per quelli che contengono fino ad un massimo di otto immobili, la cifra massima arriva a 40.000 euro.

Per gli altri è previsto un tetto massimo di 30.000 euro.

C’è un tetto di spesa previsto anche per quanto riguarda più specificamente gli impianti di riscaldamento.

In questo caso la detrazione arriva fino ad un massimo di 30.000 euro per le case singole, 20.000 euro per i condomini con un massimo di otto immobili e 15.000 euro per gli altri condomini con più immobili.

È stato chiarito, inoltre, che il superbonus non spetta se si eseguono soltanto interventi per la climatizzazione, ma per ottenere le agevolazioni si deve sostituire completamente un impianto di riscaldamento.

La possibilità della cessione del credito

Con l’approvazione del Decreto Rilancio è stata chiarita anche la possibilità di ottenere, oltre allo sconto in fattura, la cessione del credito a terzi.

In questo caso viene applicata per gli interventi edilizi l’aliquota ordinaria.

Questa opportunità tuttavia riguarda soltanto le spese che sono state effettuate nel 2020 e quelle che si sosterranno nel 2021.

Sono escluse le rate già in corso.

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