Tari 2018: imposta troppo elevata? ecco come chiedere il rimborso

In molti comuni d’Italia i bollettini della Tari 2018 hanno riservato agli utenti brutte sorprese. Le cifre dell’imposta sui rifiuti, infatti, si sono rivelate decisamente più alte di quanto atteso ed annunciato.

Ecco che sono, quindi, scattati i ricorsi e le richieste di rimborso. Come accaduto ad esempio a Milano dove è stato proprio il comune meneghino ad occuparsi di stabilire la cifra precisa da rimborsa ai propri cittadini per quanto concerne la prima rata della Tari 2018 per non creare ulteriori disagi.

Tari 2018: ecco come chiedere i rimborsi

Come detto quanto accaduto nel capoluogo lombardo si è ripetuto anche in altre città d’Italia. Stando a quanto sostengono alcune associazioni di consumatori la Tari 2018 è stata gonfiata oltre che a Milano anche a Napoli, Catanzaro, Cagliari, Ancona, Rimini e Siracusa.

Ora vi starete chiedendo come capire se si è pagato di più è necessario? La risposta è semplice basta prendere i bollettini della Tari 2018 inviati dal Comune di appartenenza e confrontarli con quelli degli ultimi 4 anni che riportano i calcoli della tariffa applicata sulla singola unità immobiliare e sulle pertinenze. Bisogna verificare se su queste è presente la quota variabile Tari. Nel caso fosse esplicitata si ha diritto a chiedere il rimborso. La parte relativa alla quota variabile si trova sull’avviso di pagamento nella pagina relativa al dettaglio delle somme.

Per richiedere il rimborso della Tari 2018 vi consigliamo vivamente di visitare il sito del comune di riferimento per capire dove, come e quando presentare la richiesta. In alternativa vi potreste recare alla casa comunale per chiarire la vostra posizione negli uffici preposti, chiedendo anche informazioni su come ottenere il rimborso della parte eccedente pagata con l’anticipo della Tari.

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