Erogazioni Mutui: ritoccati verso il basso i tassi d’interesse arrivati ai minimi storici

Nel terzo trimestre del 2018 tornano a crescere i mutui per l’acquisto della prima, mentre le surroghe perdono terreno sia dal lato della domanda 48,7% contro il 50,7% del trimestre precedente, sia da quello dell’offerta passando dal 45,1% al 42,8% attuale.

Secondo i dati dell’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it, nel periodo di riferimento si segnala l’ennesimo ribasso dei tassi d’interesse: 1,80% il tasso medio fisso, in precedenza era 1,82% e 0,79% quello variabile stabile dal maggio scorso.

Questa volta però il calo non è da imputarsi a una riduzione dell’Eurirs, che si sposta in avanti di un leggero 0,01% stabilendosi all’1,43% ma alle condizioni praticate delle banche, che hanno azzerato lo spread, cioè il guadagno applicato sul tasso fisso di riferimento del mercato.

Erogazione mutui Italia: ecco i dati relativi ai tassi d’interesse

A segnare un nuovo primato nelle rilevazioni di questo terzo trimestre del 2018 c’è ancora una volta la domanda di mutui a tasso fisso, cresciuta di quasi un punto percentuale e arrivata a occupare l’83,4% del campione rilevato. Recupera invece ben due punti percentuali il dato dell’offerta, con le erogazioni che raggiungono l’86,9%.

Per quanto concerne il periodo di ammortamento dei mutui il 33,2% sceglie 20 anni una durata che consente di ottenere condizioni ancora vantaggiose sul finanziamento. Più alta la percentuale dal lato delle erogazioni che si aggira intorno al 38,1%, che guadagna quasi otto punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Un buon 21,8% della domanda è per durate tra i 30 e i 40 anni (21,8%), mentre le concessioni si limitano a soddisfarne solo il 17,9%.

L’importo prevalente, sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta, è l’intervallo 50-100 mila euro, ma un buon 34,2% di concessioni sono per somme comprese tra i 100 e i 150 mila euro, quando lo stesso valore segna per la domanda il 31,8%.

Cresce leggermente la richiesta di somme inferiori ai 50.000 euro arrivando al 6,3% contro rispetto al 5,8% precedente, preferendo in questo caso probabilmente il mutuo al prestito personale per le condizioni di gran lunga più favorevoli.

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